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emergenza sanitaria, fase 2

Coronavirus. Dal 31 maggio in Emilia-Romagna riaprono centri termali e centri benessere

Una nuova ordinanza è stata firmata oggi dal presidente della Regione Stefano Bonaccini. Cessa il divieto di bruciare il materiale vegetale di risulta nelle campagne

(foto www.bagnodiromagnaterme.it)

Da domani, domenica 31 maggio, in Emilia-Romagna potranno riaprire centri termali e centri benessere, sulla base di linee guida regionali che fissano le disposizioni da seguire per garantire la sicurezza di ospiti e operatori. È quanto prevede la nuova ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Il provvedimento stabilisce che, sempre da domani, sia di nuovo consentita l’attività dei servizi di trasporto pubblico funiviario (funivie, funicolari, seggiovie) e cessi il divieto di bruciare il materiale vegetale di risulta dei lavori forestali e agricoli, che era stato disposto lo scorso 20 marzo.

Per quanto riguarda centri termali e centri benessere, fra le linee guida c'è il dover garantire un’adeguata informazione e sensibilizzazione degli utenti sulle misure igieniche e comportamentali utili a contenere la trasmissione del Coronavirus. Prima dell’accesso potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendolo in caso di febbre maggiore di 37,5° C. Per i pazienti, la misurazione viene effettuata nel corso della visita medica di accettazione.
I centri dovranno redigere un programma il più possibile pianificato delle attività per prevenire eventuali condizioni di aggregazioni e regolamentare i flussi negli spazi comuni, di attesa e nelle varie aree del centro per favorire il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro.
Dovranno essere disponibili dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani. Gli ospiti dovranno sempre indossare la mascherina nelle aree comuni, mentre il personale dipendente sarà tenuto all’utilizzo della mascherina sempre in presenza dei clienti e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza interpersonale di almeno un metro.

Le attrezzature (sedie a sdraio, lettini) dovranno essere disposte secondo percorsi dedicati in modo da garantire la distanza di almeno 1,5 metri tra le attrezzature stesse e favorire un distanziamento interpersonale di almeno un metro tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi.
Inoltre, dovrà essere perseguito il maggiore distanziamento possibile tra eventuali ombrelloni previsti per il solarium e per le distese dedicate e, comunque, nel rispetto del limite minimo di distanza tra ombrelloni della stessa fila e tra file che garantisca una superficie minima a ombrellone di 12 metri quadrati a paletto. In caso di utilizzo di altri sistemi di ombreggio andranno comunque garantite aree di distanziamento equivalenti a quelle garantite dal posizionamento degli ombrelloni.

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