scienza
Cotignola (Ra): ricerca e analisi sui meccanismi cellulari delle malattie cardiovascolari
Inaugurato al Maria Cecilia Hospital il nuovo laboratorio traslazionale. Ci lavoreranno 20 ricercatori, organizzati tre gruppi di ricerca attivi nell’ambito della fisiopatologia mitocondriale, della fisiopatologia endoteliale e della rigenerazione e biomateriali
Si è tenuta questa mattina l’inaugurazione del Laboratorio di ricerca traslazionale di Maria Cecilia Hospital, ospedale di Alta Specialità a Cotignola (RA) che fa parte di GVM Care & Research.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, del sottosegretario di Stato alla Presidenza del consiglio dei ministri Alberto Barachini e del presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo, oltre al presidente di Gvm Care & Research, Ettore Sansavini.
Situato al quarto piano della nuova ala del Maria Cecilia Hospital, il nuovo laboratorio si estende su una superficie di 750 metri quadrati, articolata in sette aree specifiche: istologia, biologia molecolare, microscopia ottica e confocale, colture cellulari, biochimica, laboratorio di citofluorimetria, area freezer per la conservazione dei campioni. Coordinato dalla direttrice, Elena Tremoli, e focalizzato sulla ricerca clinica-traslazionale in ambito cardiovascolare, il team conta su un totale di circa 20 ricercatori, organizzati tre gruppi di ricerca attivi nell’ambito della fisiopatologia mitocondriale, della fisiopatologia endoteliale e della rigenerazione e biomateriali e può contare sulla collaborazione con l’Università La Sapienza, con l’Università degli Studi di Ferrara e con l’Istituto di ricerca genetica e biomedica).
“Il nostro lavoro è focalizzato sullo studio dei meccanismi cellulari e molecolari alla base delle malattie cardiovascolari, tra cui ischemia miocardica, malattia coronarica e valvolare, vasculopatia periferica e aterosclerosi – spiega Elena Tremoli -. Il team di ricerca è costituito da ricercatori, ma anche da clinici che operano nell’ambito della cardiologia, della cardiochirurgia, della cardiologia interventistica e dell’elettrofisiologia, delle patologie correlate come il piede diabetico e la chirurgia bariatrica, ma anche ricercatori nell’ambito delle biotecnologie e della biologia cellulare, fisici e ingegneri. Una struttura complessa e multidisciplinare che affronta la malattia in tutte le sue sfaccettature per individuare nuovi biomarcatori e target terapeutici utili allo sviluppo di trattamenti innovativi attraverso un approccio multidisciplinare”.
Frutto dell’attività del Laboratorio di Ricerca traslazionale di Maria Cecilia Hospital sono oltre 40 trial e tre progetti finanziati (con fondi Pnrr e Por-Fesr Emilia-Romagna). Qui è nato e si sta portando avanti, tra gli altri, l’innovativo progetto di ricerca, in partnership con Melinda, che comprende due studi sugli esosomi, piccole vescicole extracellulari derivanti dalle mele, che potrebbero rivoluzionare il trattamento di molte patologie croniche infiammatorie e cardiovascolari; e il progetto VIPER che ha l’obiettivo di identificare precocemente l’insorgenza di fenomeni infiammatori e ischemici nei pazienti affetti da piede diabetico attraverso l’individuazione di biomarcatori specifici per l’insorgenza di tali processi .
“L’inaugurazione del Laboratorio di ricerca traslazionale presso Maria Cecilia Hospital evidenzia come l’integrazione tra scienza e impresa, attraverso un approccio innovativo, possa portare a risultati straordinari – ha dichiarato l’onorevole Anna Maria Bernini –. Ricerca e industria devono procedere in sinergia, alimentandosi reciprocamente lungo un percorso virtuoso di crescita condivisa”
“GVM Care & Research ha da sempre una forte vocazione alla ricerca – aggiunge Ettore Sansavini, Presidente di GVM Care & Research, di cui Maria Cecilia Hospital fa parte –, imprescindibile strumento per fornire risposte sempre più puntuali ai bisogni dei pazienti, migliorare la qualità delle cure, sviluppando percorsi preventivi, clinici e terapeutici all’avanguardia, e dar vita a nuovi modelli gestionali e organizzativi“.
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