Dall'Italia
stampa

vandalismo

Decapitata statua di Gesù Bambino ad Arbus (Sardegna). Monsignor Carboni: “sindrome di Erode”

L'arcivescovo di Oristano e amministratore apostolico della diocesi di Ales-Terralba commenta l’atto vandalico: "metafora della vita di tanti cristiani tra persecuzioni e speranza"

foto Sir

“Che male può fare un bambinello di gesso? È così fragile e indifeso che non minaccia nessuno. Eppure la storia sembra ripetersi. Forse un atto di spavalderia di fronte agli amici oppure un gesto pensato e voluto per offendere quelli che venerano e ricordano in questi giorni il bambino di Betlemme o piuttosto un segno di fastidio per il Natale di Gesù, che nonostante tutti i surrogati non si riesce a cancellare?”.

Così monsignor Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano e amministratore apostolico della diocesi di Ales-Terralba, alla quale appartengono le parrocchie del Comune di Arbus, in Sardegna, commenta l’atto vandalico della decapitazione del Bambino Gesù del presepe allestito davanti alla chiesa di San Sebastiano.

“In fondo - prosegue il vescovo - nonostante la tristezza che suscita quel gesto, non mi meraviglio. La sindrome di Erode è dura a morire e talvolta, nascosta, convive dentro di noi, anche dei credenti. La paura di perdere il potere ha alimentato il timore del re e gli ha fatto programmare la strage degli innocenti. Forse in noi la paura si traveste da intolleranza o forse solo di rifiuto a confrontarci con il muto messaggio che quel piccolo bambino ci offre, suscitando domande difficili”.

Secondo monsignor Carboni, “un presepe all’aperto è sempre una sfida. Tra chi pensa di doversi fidare e lascia il Bambinello, Maria e Giuseppe difesi solo dalla loro povertà e altri che voglio mostrare il loro potere e la loro forza. Non è nuova la storia. Accogliere la sfida fa parte della vita stessa di Gesù di Nazareth, che non vuole imporsi, ma proporsi, offrirsi, anche a coloro che pensano di farlo tacere con la violenza”.

“Chissà se il povero Bambinello di gesso riuscirà ad arriverà alla fine del tempo natalizio, nonostante i rattoppi e le aggiustature, oppure sarà ancora oggetto di violenza e tante volte dovrà essere incollato di nuovo. Ma in fondo - conclude il vescovo - è una metafora della vita di tanti cristiani tra persecuzioni e speranza”.

Fonte: Sir
Tutti i diritti riservati
Decapitata statua di Gesù Bambino ad Arbus (Sardegna). Monsignor Carboni: “sindrome di Erode”
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento