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Emergenza sanitaria ed economica

Ecco il decreto sostegni, stralcio cartelle esattoriali dal 2000 al 2011

Partite Iva e imprese possono accedere a contributi a fondo perduto se hanno un fatturato fino a 10 milioni e nel 2020 perdite medie mensili del 30 per cento rispetto al 2019

Mario Draghi (foto: Presidenza del Consiglio dei ministri/Sir)

Il Consiglio dei ministri che ha approvato ieri sera il decreto sostegni da 32 miliardi di euro. Intesa tra le forze di governo sullo stralcio delle cartelle fino a 5 mila euro. L’accordo sancito in Consiglio dei ministri prevede l’abbattimento dei vecchi atti dal 2000 al 2011 (la proposta iniziale arrivava al 2015) per chi rientra in un tetto di reddito di 30 mila euro. Con un intervento successivo, probabilmente in Parlamento, si prevede di alzare l’arco temporale di riferimento al 2015. In parallelo si avvia il percorso per la riforma della riscossione.

Nel testo del decreto, come riportato dall'agenzia Dire, è confermato lo schema annunciato delle 5 fasce di rimborso da applicare alle imprese con ricavi fino a 10 milioni di euro che hanno perso almeno il 30 per cento del fatturato 2020 rispetto al 2019.

Il contributo a fondo perduto si calcola “sull’ammontare medio mensile” della perdita. Le aliquote da calcolare per definire l’indennizzo sono queste: 60 per cento per le imprese fino a 100 mila euro di fatturato; 50 per cento tra 100 mila e 400 mila euro; 40 per cento tra 400 mila e un milione, 30 per cento tra uno e 5 milioni; 20 per cento tra 5 e 10 milioni.

Le partite Iva che a causa della crisi Covid hanno perso il 30 per cento del giro d’affari 2020, rispetto al 2019, potranno accedere alla definizione agevolata” sulle regolarità relative alle dichiarazioni degli anni di imposta 2017 e 2018. Lo sconto consiste “nell’abbattimento delle sanzioni e delle somme aggiuntive richieste con le comunicazioni di irregolarità”.

Per il 2021 un fondo da 200 milioni di euro sarà ripartito tra le Regioni in favore delle attività più colpite dalla crisi. L’articolo cita le attività commerciali o di ristorazione nei centri storici, le imprese nei settori dei matrimoni e degli eventi privati. Presso il Mise sarà istituito un ulteriore fondo di 200 milioni di euro per garantire prestiti alle grande imprese. Ci sono poi 700 milioni da ripartire per le zone di montagna che hanno sofferto la chiusura degli impianti a causa dell’emergenza Covid. Risorse anche alle scuole e ai maestri di sci. L’integrazione salariale per i lavoratori ex Ilva è prorogata nel 2021 con il limite di spesa di 19 milione di euro.

È rifinanziato per un miliardo il reddito di cittadinanza. Stanziati oltre 4,5 miliardi per la lotta al Covid. Agli enti locali vanno oltre 3 miliardi. Sostegni al turismo per 1,7 miliardi e, per 400 milioni al mondo della cultura. Per la scuola ci sono 150 milioni per il recupero delle competenze e della socialità durante l'estate, e altri 150 milioni per gli aspetti più sanitari.

Fonte: Dire

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