Conti pubblici
Enti locali: diminuiscono entrate e spese dei Comuni, aumentano capacità di riscossione e di spesa
Dati Istat per il 2016
“Nel 2016 le entrate complessive accertate delle amministrazioni comunali (81.325 milioni di euro) sono diminuite del 6,1% rispetto al 2015; anche le spese impegnate dai Comuni si sono ridotte (-5,6%, 78.809 milioni di euro)”. Lo certifica oggi l’Istat diffondendo i dati relativi a “I bilanci di Comuni, Province e Aree metropolitane” nel 2016.
“Il capitolo di spesa più consistente – spiega una nota – è rappresentato dall’acquisto di beni e servizi che incide per il 37% sul totale, seguito dai redditi da lavoro dipendente (17,7%) e dagli investimenti (12,6%)”.
Stando ai dati diffusi, “il grado di autonomia impositiva dei Comuni è pari al 62,8%, in lieve diminuzione rispetto al 2015 (-0,5 punti percentuali). È invece aumentata di 2,1 punti percentuali la capacità di riscossione (73,8%)”.
Per l’Istat, “il grado di dipendenza da amministrazioni centrali risulta pari al 5,3% mentre il grado di dipendenza da amministrazioni locali è al 9,9%. I Comuni del Molise sono quelli che dipendono in misura maggiore dalle amministrazioni centrali (13,2%), i Comuni del Friuli-Venezia Giulia da quelle locali (44,2%)”.
Altri dati riguardano le spese correnti impegnate dai Comuni, che nel 2016 ammontano a 54.200 milioni di euro, corrispondenti a un importo pro capite di 895 euro, coperte con 61.363 milioni di euro di entrate correnti (1.013 euro per abitante). “Nei Comuni della Valle d’Aosta – nota l’Istat – si registra la spesa pro capite più elevata (1.927 euro), mentre in quelli della Puglia la più bassa (694 euro)”
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