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Funerali Vigili del fuoco morti a Quargnento: monsignor Gallese (Alessandria), “deceduti in un atto di servizio alla nostra comunità”

Le parole del vescovo: “La nostra forza sta nel non farci contaminare dal male e perseverare nel bene. Questo è il grande mistero di fronte al quale ci troviamo”

Il vescovo di Alessandria. monsignor Guido Gallese. Foto agensir.it

“In questo momento di dolore, vogliamo scegliere l’amore di Gesù, l’unico che può sanare le ferite, che può darci la forza di non essere travolti dal male”. Lo ha detto il vescovo di Alessandria, monsignor Guido Gallese, nell’omelia pronunciata a braccio stamani, nel duomo, durante le esequie di Antonio Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, i tre vigili del fuoco morti a Quargnento in seguito a un’esplosione che ha distrutto una cascina.

All’inizio della celebrazione, il presule aveva salutato le autorità civili e militari presenti. “Siamo qui insieme in questo momento di dolore profondo per implorare la benedizione del Signore su questi nostri fratelli, morti in un atto di servizio alla nostra comunità”. Poi, nell’omelia monsignor Gallese si è soffermato a commentare il brano del Vangelo e ha riflettuto sul fatto che “in questo mondo, convivono grano e zizzania”. “La nostra forza – ha indicato il vescovo – sta nel non farci contaminare dal male e perseverare nel bene. Questo è il grande mistero di fronte al quale ci troviamo”.

“La notte del 5 novembre abbiamo capito che eravamo davanti a un intervento diverso dagli altri, dove a essere soccorsi non erano degli estranei, ma eravamo noi assieme a un carabiniere. In quelle ore si è passati dalla speranza che tutto si risolvesse per il meglio per poi rendersi conto che le cose non sarebbero andate così”. Lo ha detto Roberto Marchioni, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Alessandria, parlando stamani, nel duomo, al termine delle esequie.

Ricordando il momento del ritrovamento dei corpi, il comandante ha espresso la sua incredulità per “quello che stavamo vivendo”. “Poi la rabbia, bisogna capire chi e perché ha fatto questo. Poi, il cordoglio di un Paese non di una città, delle istituzioni, di colleghi, di persone comuni, di scolaresche. Una dimostrazione di vicinanza e affetto indimenticabili”. Il comandante ha letto il messaggio inviato dal comandante del Corpo, Fabio Dattilo, alle famiglie dei vigili del fuoco defunti. “Cari Nino, Marco e Matteo, nel giorno in cui vi salutiamo vogliamo farvi sentire l’abbraccio forte e affettuoso di tutti i colleghi del corpo che piangono per la vostra perdita. Quello stesso abbraccio che ci scambiamo dopo un intervento andato bene. Un gesto semplice ma importante per ringraziarvi per il vostro servizio e dirvi che vi vogliamo bene e rimarrete nei nostri cuori”.

Fonte: Sir
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