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Camera di commercio della Romagna 

Il punto sull’economia: in provincia aumenta il lavoro, ma cresce l'inflazione

Segnali positivi per il 2022, ma per il 2023 è prevista una sostanziale inversione di tendenza

Battistini e Genovese

La Camera di commercio della Romagna ha presentato oggi i dati economici al 31 agosto 2022 relativi al territorio Romagna.

Il sistema produttivo del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) nei dati di metà anno, pur con tutte le difficoltà dovute allo scenario generale, fa registrare segnali positivi. Le ultime stime relative alla seconda parte dell'anno sono ancora positive e consentono un sostanziale recupero della situazione pre-covid (2019), pur con un incremento annuo inferiore a quello regionale e nazionale. Da evidenziare però che per il 2023 è prevista una sostanziale inversione di tendenza e in area negativa per tutti i livelli territoriali.

"L’impennata dei costi energetici e dell’inflazione incidono in modo grave sul sistema imprenditoriale. È vero che alcune grandi imprese, soprattutto nel settore industriale, quest’anno batteranno addirittura il record nell’export, ma quelle più piccole, in particolare di commercio, ristorazione e servizi sociali, rischiano di non sopravvivere alla crisi energetica, non potendo aumentare troppo i costi a carico dei clienti - spiega Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna . Al nuovo governo chiediamo che tra le misure anti-crisi che metterà in atto ci sia anche una moratoria sui prestiti, come venne fatto per l’emergenza pandemia. Se le banche vengono messe in condizioni di poter sospendere i rimborsi dei prestiti alle famiglie e alle imprese, queste avranno più liquidità e potranno pagare quello che si spera sia un temporaneo aumento delle bollette energetiche".

"Dall'inizio di luglio le condizioni finanziarie sui mercati internazionali sono diventate più tese: la volatilità si conferma molto elevata e sono ulteriormente cresciuti i rendimenti dei titoli di Stato mentre i corsi azionari hanno continuato a scendere - dice Giuseppe Genovese, capo della filiale di Forlì della Banca d’Italia –. Nell’anno corrente è ripresa l’attività di finanziamento. Per le province di Forlì-Cesena e Rimini, tuttavia, i dati più aggiornati, riferiti ad agosto, fanno rilevare un andamento dei prestiti bancari alle imprese meno intenso rispetto al dato nazionale e regionale".

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I dati aggiornati sull’economia della provincia di Forlì-Cesena

Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31 agosto 2022, è costituito da 36.632 imprese attive (sedi), in lieve aumento rispetto al 31 agosto 2021 (+0,3%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 94 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia). Più della metà delle imprese attive (il 56,7%) sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 20,1% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, il 93,9% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.

In crescita il numero delle imprese artigiane (11.856 al 30 giugno 2022, +0,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente), mentre si riduce il numero delle imprese cooperative (476 al 31 agosto 2022, -3,4% annuo).

Le start-up innovative a metà ottobre 2022 risultano 68 (+7,9% annuo). La maggior parte delle stesse (53 unità) opera nel macrosettore dei Servizi.

In merito all’andamento dei principali settori, la consistenza delle imprese agricole attive (6.172 unità al 31 agosto 2022) risulta in flessione del 2,0% rispetto al 31 agosto 2021.

Sul fronte della zootecnia si registra un prezzo in aumento per il pollo da carne (+50,1% media gennaio-settembre 2022 su medesimo periodo 2021), così come per le uova (+23,7% media gennaio-settembre 2022 su stesso periodo 2021).

Le imprese del comparto pesca e acquacoltura, al 31 agosto 2022, sono 91, in calo tendenziale (-1,1%). Nel mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, nel periodo gennaio-settembre 2022, si rileva una contrazione delle quantità commercializzate (-27,6% sui primi nove mesi del 2021) e una flessione del valore del pescato (-10,6%), che risulta pari a 3,9 milioni di euro.

I dati relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al secondo trimestre 2022, confermano i segnali positivi per produzione (+14,6% sul secondo trimestre 2021), fatturato (+19,3%), ordini interni (+13,3%) ed esteri (+35,2%). Le performance ottenute nel trimestre di analisi, inoltre, influenzano positivamente il trend medio degli ultimi 12 mesi (+17,0% e +22,0% i dati medi, rispettivamente, della produzione e del fatturato). La ripresa della produzione (sui 12 mesi) investe tutti i comparti, a eccezione di quello del legno (-1,3%), con i maggiori incrementi che riguardano, nell’ordine, macchinari (+28,5%), calzature (+27,7%), prodotti in metallo (+15,6%) e mobili (+15,4%). In tale contesto si inserisce la crescita della dinamica occupazionale degli ultimi 12 mesi (+3,6%). In merito, infine, alla struttura produttiva, si rileva un lieve aumento della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 31 agosto 2022 (+0,3%, 3.439 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel settore delle costruzioni (5.811 unità a fine agosto 2022) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+3,2%), correlato a una decisa espansione del volume d’affari nel secondo trimestre dell’anno, sostenuto dagli incentivi statali e dal driver turismo: +19,2% rispetto all’analogo periodo del 2021 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite nel secondo trimestre 2022, in termini tendenziali, risultano in aumento (+1,8%), grazie ai prodotti alimentari (+0,9%), mentre risulta sostanzialmente stabile il comparto non alimentare (+0,2%). Riguardo alla dimensione, si riscontrano numeri positivi per la media e grande distribuzione (rispettivamente, +6,5% e +5,2%) e negativi per la piccola distribuzione (-2,9%). In termini di numerosità, le imprese attive del commercio al dettaglio (3.873 unità al 31/08/2022) risultano in calo annuo dell’1,6%, così come la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta, al 31 agosto 2022, 7.783 imprese, -1,0% rispetto al 31/08/2021).

Nel primo semestre 2022 crescono le esportazioni in provincia di Forlì-Cesena (pari a 2.231 milioni di euro): +13,1% rispetto ai primi sei mesi del 2021, variazione inferiore a quella regionale (+19,7%) e nazionale (+22,5%). Aumentano in modo deciso le esportazioni dei principali prodotti, con l’eccezione degli articoli sportivi (-2,0%, 6,1% del totale): +12,2% tubi, condotti, profilati cavi e accessori in acciaio (9,6% dell’export), +16,3% i mobili (9,3%), +49,7% le navi e imbarcazioni (8,5%), +20,8% gli articoli in materie plastiche (5,5%) e +7,9% le altre macchine per impieghi speciali (macchine specifiche di utilizzo nei vari comparti manifatturieri) (5,5%); in crescita anche l’export nei principali Paesi, rappresentati da Francia (+13,2%, 15,9% del totale), Germania (+12,5%, 12,2%), Stati Uniti (+31,4%, 7,6%) e Spagna (+43,0%, 5,7%). Positivo il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) registrato nel 1° semestre 2022 (+931 milioni di euro), ma in contrazione del 9,8% rispetto a quello fatto segnare nel periodo gennaio-giugno 2021.

Riguardo al turismo, le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (2.755 unità al 31 agosto 2022) risultano in diminuzione rispetto al 31/08/2021 (-1,0%). Positivi, invece, i dati provvisori relativi al movimento turistico che, nel periodo gennaio-agosto 2022, registrano una crescita annua degli arrivi del 28,6% e delle presenze del 24,9%. Gli aumenti, rispetto ai primi otto mesi del 2021, interessano sia la clientela italiana sia quella straniera, con numeri più alti per quest’ultima. Nel dettaglio: +22,7% gli arrivi italiani e +18,0% le presenze nazionali, +76,7% gli arrivi stranieri e +71,2% le presenze estere. Alla ripresa del turismo si accompagna anche la crescita, nel secondo trimestre di quest’anno, del fatturato dell’intero settore (+21,6% rispetto al secondo trimestre 2021, come risulta da indagine congiunturale Unioncamere E-R).

Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” risultano in calo annuo dell’1,4% (948 unità al 31 agosto 2022), analogamente alla dinamica del settore principale, trasporti e magazzinaggio (1.234 unità, -0,6%). Positivi invece, nel periodo gennaio-agosto 2022, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Ridolfi di Forlì: +85,2% di arrivi (17.999 unità) e +76,5% di partenze (19.200 unità).

I dati Istat forze di lavoro relativi al 2021 (media annuale), rilevano per la provincia di Forlì-Cesena:

- un tasso di attività 15-64 anni (72,3%) sostanzialmente in linea col dato regionale (72,5%) e superiore alla media nazionale (64,5%);

- un tasso di occupazione 15-64 anni (68,2%) lievemente inferiore al dato regionale (68,5%) e maggiore di quello nazionale (58,2%);

- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (5,5%) uguale alla media regionale (5,5%) e minore del dato nazionale (9,5%);

- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (21,4%) più basso di quello dell’Emilia-Romagna (23,2%) e dell’Italia (29,7%).

Forte flessione delle ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni (Cig) nel periodo gennaio-agosto 2022 (1,3 milioni di ore): -85,5% rispetto ai primi otto mesi del 2021. Nello specifico, cala la Cig ordinaria (-83,8%), che costituisce la maggioranza delle ore autorizzate (82,4%), e quella in deroga (-95,7%, 7,5% del totale), mentre cresce la Cig straordinaria (+81,6%, 10,1% l’incidenza). Da evidenziare la diminuzione annua delle ore totali di Cig in tutti i settori economici: ore autorizzate che, nel periodo di analisi, si concentrano in netta prevalenza nel manifatturiero (86,3%), e, a seguire, ben distanziate, nelle costruzioni (4,1%) e nel commercio (3,3%).

Positivo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel 1° semestre 2022, grazie all’aumento delle posizioni in Agricoltura, Manifattura e Costruzioni e da quelle derivanti dal lavoro a tempo indeterminato: nel dettaglio, +206 unità.

Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-agosto 2022 sono 2.898 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 482 euro (+3,0% sull’importo medio mensile 2021); 509 nuclei familiari hanno percepito, invece, la pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 239 euro (+1,1% sull’importo medio mensile 2021).

Riguardo all’andamento del credito, al 31 agosto 2022 i prestiti totali ammontano a 11.393 milioni di euro, di cui il 58,4% erogato alle imprese. Rispetto al 31 agosto 2021 si rileva un incremento del 2,4% dei prestiti concessi. Nel dettaglio, aumentano i prestiti alle imprese dello 0,4% e quelli verso le famiglie del 5,9%. Riguardo ai prestiti alle imprese, si registra un incremento verso il manifatturiero (+8,4%) e il macrosettore dei servizi (+1,0%) e una diminuzione verso le costruzioni (-2,9%). Si evidenzia, poi, la crescita annua dei depositi (+1,6%, 12.757 milioni di euro al 31 agosto 2022), anche se in rallentamento. L’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al secondo trimestre 2022, risulta pari al 2,7% (Emilia-Romagna: 2,1%, Italia: 1,9%), con un trend in calo. Peggiora, però, il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia a fine giugno 2022 (1,5%), rispetto a quello fatto segnare nello stesso periodo dell’anno precedente (0,8%).

In relazione al Fondo di garanzia per le Pmi, la cui operatività è stata modificata e ampliata dalle specifiche disposizioni per il contrasto della crisi da Covid-19, dal 17 marzo 2020 al 30 giugno 2022, in provincia di Forlì-Cesena sono state accolte 23.082 operazioni di finanziamento (9,1% del totale regionale), di cui il 40,6% riferite ad operazioni entro i 30mila euro, per un importo finanziato complessivo pari a 2.327 milioni di euro (101mila euro l’importo finanziato medio).

In tale contesto si inserisce la netta crescita dell’inflazione sul territorio, misurata dall’indice Istat Nic (prezzi al consumo per l’intera collettività). Sulla base di tale indice, la variazione tendenziale media per il capoluogo di Forlì (estendibile alla provincia di Forlì-Cesena) nel periodo gennaio-settembre 2022 è stata pari a +7,9% (Emilia-Romagna: +7,1%, Italia: +7,0%), con il mese di settembre che fa segnare l’aumento più alto (+10,0%). Il maggior incremento dei prezzi (periodo gennaio-settembre 2022) riguarda ovviamente la voce “energia elettrica, gas e altri combustibili” (+68,2%, +83,4% nel solo mese di settembre di quest’anno).

In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate ad ottobre) per il 2022 si stima una crescita annua del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari al 3,2% (+3,6% in Emilia-Romagna, +3,3% Italia), in lieve ridimensionamento rispetto a quanto previsto negli scenari precedenti(luglio scorso), a fronte di un 2021 archiviato con un incremento del 6,6%. Nota positiva, il pieno recupero con l’anno pre-covid, con una variazione prevista 2022-2019 pari a +0,5%. Per il 2023 è attesa un’inversione di tendenza, con un valore aggiunto che, sulla base delle ultime stime, dovrebbe risultare stabile, come in Italia, e diversamente dall’Emilia-Romagna (+0,2%).

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