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Ior, oltre 2,5 milioni investiti nella lotta contro il cancro nel 2018

Pubblicato l’Annual report dell’Istituto oncologico romagnolo per le attività dell’anno trascorso

volontari Ior

Pubblicato l’Annual report dell’Istituto oncologico romagnolo (Ior) con tutti i dati di investimento e le iniziative svolte nel 2018, grazie alla sua attività di raccolta fondi. Dal rapporto, si evince come lo scorso anno l’Istituto abbia investito nella causa della lotta contro il cancro oltre 2,5 milioni di euro così ripartiti: 1.231.410 euro in ricerca scientifica e apparecchiature oncologiche; 1.091.105 euro in assistenza, servizi e cure palliative; 180.835 euro in programmi di prevenzione e materiale informativo. In totale, dal 1979, gli investimenti effettuati sul territorio superano i 72 milioni di euro, un impegno che spiega come la Romagna, in quarant’anni, sia passata dall’essere una delle regioni più colpite dal problema cancro ad eccellenza per dati di sopravvivenza.

Andando nello specifico, si può notare come lo Ior abbia contribuito nel corso del 2018 a otto importanti sperimentazioni condotte presso l’Irst Irccs di Meldola, per un totale di 214mila euro euro investiti. Da questo punto di vista i traguardi tagliati nell’anno passato, sono notevoli: dall’inaugurazione del laboratorio di Bioscienze, alla creazione della Fondazione Bioteca di popolazione, fino alla posa della prima pietra del Centralized compounding centre, sito produttivo per l’allestimento di farmaci onco-ematologici e terapie radiometaboliche cui ha preso parte anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Importante anche la voce relativa ai professionisti della cura e della prevenzione sostenuti: 33 tra biologi, psicologi, ricercatori e infermieri in servizio negli hospice e in tutte le oncologie del territorio.

A queste ultime sono state consegnate anche varie apparecchiature destinate ad alzare ulteriormente il livello di qualità della presa in carico dei pazienti in Romagna, come l’ecografo “Edge II”, consegnato all’ospedale “Bufalini” di Cesena per l’esecuzione di tecniche antalgiche che consentiranno alla persona di non avvertire dolore prima e dopo l’operazione.

Sono forse i numeri dell’assistenza gratuita ai pazienti oncologici romagnoli quelli che meglio raccontano la mission dello Ior: 113 donne aiutate tramite i laboratori di make-up messi a disposizione grazie alla collaborazione con “La forza e il sorriso onlus”; 451 pazienti sostenute tramite il progetto “Margherita”, con cui vengono fornite parrucche di pregevole fattura alle signore che affrontano l’effetto collaterale della caduta dei capelli; 32 pazienti seguiti direttamente al domicilio; 694 pazienti trasportati in 5.972 visite da casa ai luoghi di cura e ritorno grazie al servizio di accompagnamento, per un totale di oltre 240mila km percorsi al fianco di chi non aveva la possibilità di recarsi presso gli ospedali per i trattamenti in autonomia.

“La verità più inconfutabile - commenta i dati il professor Dino Amadori, presidente dello Ior - è che tutti i pazienti della Romagna, tutti i loro cari che soffrono e combattono insieme a loro, hanno in sé la consapevolezza di poter contare sulla vicinanza e sull’aiuto dei nostri 769 splendidi volontari”.

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