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Forlì-Cesena

L’impatto del Covid sull’economia, il punto in Camera di Commercio

Il calo previsto del valore aggiunto per la provincia di Forlì-Cesena è del 9 per cento

Giovanna Pedote, Vice Direttrice Filiale di Forlì della Banca d'Italia Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini Roberto Pinza, Presidente Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì   Daniele Bernacchi, Direttore INPS Sede provinciale di Forlì-Cesena

Questa mattina la Camera di Commercio della Romagna ha presentato, in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, l’impatto socio-economico dell’emergenza Covid-19 nella provincia di Forlì-Cesena. Nell’occasione sono stati discussi anche gli interventi per la ripartenza, lo sviluppo e la coesione sociale.

Secondo le analisi di Unioncamere Emilia-Romagna, la recessione colpirà maggiormente le aree dell’Italia settentrionale e centrale a forte vocazione turistica, quelle ad alta densità artigiana e quelle più orientate all’export.

A livello territoriale, l’ultimo scenario disponibile, elaborato da Unioncamere Emilia-Romagna amaggio 2020, prevede ladurata dellafase emergenziale fino a fine aprile, una fase di transizione con graduale e lenta ripresa delle attività fino a fine luglio differenziata per settori e, da agosto, l’avvio della terza fase, con tassi di crescita progressivi e differenziati settorialmente. In tale contesto, la variazione prevista del valore aggiunto per la provincia di Forlì-Cesena è pari a -9,0% (Emilia-Romagna -9,8%, Italia -9,7%).

Nel futuro più immediato, il prossimo autunno rappresenterà un punto di svolta economico e sociale, con la fine del blocco dei licenziamenti, l’esaurimento della Cig, con la messa a sofferenza dei crediti insoluti da parte delle Banche e, a livello europeo, l’affievolirsi dell’effetto traino generato dalla Germania.

Altre incognite riguardano l’andamento del commercio internazionale, che sta subendo un tracollo, gli appelli inascoltati alla cooperazione internazionale davanti alle sfide globali che non fermano le guerre commerciali e la regionalizzazione del commercio globale. Cruciale sarà anche la capacità della Unione Europea di essere o diventare “il soggetto giusto, al posto giusto, nel momento giusto”.

“La contrazione economica in atto è senza precedenti e la ripresa richiederà tempi lunghi – ha dichiarato Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Consapevoli del suo ruolo, la Camera, oltre a supportare il Sistema imprenditoriale e a garantire continuità e tempestività dei servizi necessari durante l’emergenza, continua a lavorare per promuovere lo sviluppo e la coesione. In questo periodo di crisi, abbiamo intensificato il supporto alle imprese, così come abbiamo rafforzato il dialogo continuo con gli Attori del territorio”.

Sulle prestazioni straordinarie è intervenuto il direttore provinciale Inps Daniele Bernacchi: “Siamo in una situazione di sostanziale correntezza in ordine sia alla approvazione delle richieste di prestazioni sia rispetto al pagamento diretto delle medesime che è diventato, al momento, lo strumento ordinario di liquidazione vista la diffusa difficoltà delle aziende di procedere all’anticipazione. Ci sono ancora limitate situazioni di arretrato, dovute a problemi procedurali ovvero a supplementi istruttori legati a incongruenze di trasmissione dei dati, che verranno eliminate nel più breve tempo possibile. Dal 1° luglio abbiamo ripreso la ricezione dell’utenza anche in modalità fisica presso le nostre sedi di Forlì e Cesena in modo tale da fornire la più ampia assistenza ai cittadini che necessitassero di eventuali chiarimenti.”

“Valutare le incidenze della pandemia Covid e soprattutto le prospettive di uscita è molto difficile in quanto nessuna generazione e nessun uomo di governo si è mai trovato negli ultimi decenni a dover affrontare una situazione simile – ha commentato Roberto Pinza, presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì –. Quindi gli indici di calo per il 2020 e di crescita nel 2021, a qualsiasi livello formulati, vanno presi soltanto come orientativi ed hanno poca utilità dovendosi invece decidere quali sono le linee di azione più opportune. La prima è certamente quella di prevenire un rimbalzo della malattia (tutt’altro che improbabile in considerazione della diffusione mondiale) se non verranno tenuti comportamenti preventivi disciplinati e corretti come non sempre è dato vedere in questi ultimi tempi”.

Giovanna Pedote, vice Direttrice della Filiale di Forlì della Banca d’Italia, ha fatto invece il punto sulle richieste di finanziamenti fino a 30mila euro con garanzia pubblica: “Alla data del 12 luglio scorso erano pervenute al Fondo centrale 6.180 domande da parte di imprese provinciali, quasi tutte accolte, contro le 163 presentate agli inizi di maggio e le 4.359 al 12 giugno. L’ammontare complessivo al 12 luglio era pari a oltre 121 milioni di euro, per un importo medio di circa 19.600 euro. Le imprese richiedenti rappresentano il 17% delle piccole e medie imprese attive. Si tratta prevalentemente di imprese individuali e società di persone appartenenti ai settori economici del commercio (27,8%) e degli alloggi e ristorazione (17,8%), in linea con il dato nazionale”.

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