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La Polizia arresta il “capo” di un’organizzazione che sfruttava la prostituzione di giovani brasiliani

Le indagini, coordinate della Procura della Repubblica di Roma, hanno evidenziato un crescente interesse della criminalità organizzata straniera per il nostro territorio

Questura Forlì (foto Facebook)

Associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Con questa accusa i poliziotti della Squadra mobile di Forlì-Cesena hanno arrestato all'alba di oggi un brasiliano, classe 1981, ritenuto dagli investigatori la mente e uno dei capi di un’organizzazione che reclutava giovani connazionali da avviare nel mondo della prostituzione.

Il Gip presso il Tribunale di Roma, al termine di due anni di indagini, ha emesso otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, eseguite dalle Squadre mobili di Roma, Cosenza e Forlì-Cesena nei confronti di appartenenti a due distinti gruppi criminali, composti da cittadini italiani e brasiliani, che si contendevano il mercato della prostituzione a Roma e in altre città.  

Le indagini, coordinate della Procura della Repubblica di Roma, hanno evidenziato l’operatività nella capitale di un vero e proprio gruppo organizzato composto da cittadini brasiliani e italiani che, almeno dal 2016, approfittava delle condizioni di indigenza di alcuni connazionali e li reclutava direttamente dal Brasile, costringendoli a prostituirsi e pretendendo parte dei lauti guadagni, migliaia di euro alla settimana, che sono stati successivamente reinvestiti in attività economiche, tra cui discoteche e locali notturni.

Dalle indagini è emerso che il gruppo stava spostando il business criminale anche verso la provincia di Forlì-Cesena, tenuto conto che in zona si è recato quello che gli inquirenti hanno definito “uno dei maggiori promotori” delle organizzazioni.

Le indagini, attraverso intercettazioni ambientali e pedinamenti, hanno documentato che il brasiliano arrestato stamani era specializzato nel “reclutare” i giovani connazionali direttamente dal Brasile. Dopo aver individuato le “prede” da far arrivare in Italia, organizzava le fasi del viaggio, trasporto interno e messa a disposizione di piazze di lavoro a Roma e in altre città italiane. Le vittime dovevano pagare all’organizzazione almeno 20.000 euro, come prezzo del “riscatto” del debito accumulato per venire in Italia.  Non tutte hanno accettato questo triste destino e si sono rivolte alla Polizia, denunciando le violenze subite e uscendo definitivamente dall’illegalità.

"La cattura in provincia di uno dei leader carismatici - scrive la Questura di Forlì-Cesena in una nota - è sintomatico del crescente interesse della criminalità organizzata straniera per il nostro territorio. Proseguono le indagini per individuare la rete dei fiancheggiatori ed eventuali investimenti commerciali".

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