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Luigi Visani (esperto): "Non usciremo presto da questa seconda ondata"

“Andremo avanti in questo modo almeno fino ad aprile-maggio - ha aggiunto il medico che da anni si occupa di studi clinici sui farmaci -. La vaccinazione è da fare prima possibile, anche perché il rapporto rischi/benefici è favorevole. E che questo vaccino protegga è fuori discussione"

Nella foto il dottor Luigi Visani

“Finchè non avremo vaccinato qualche milione di italiani, non usciremo dalla seconda ondata”. Lo ha detto giovedì sera il dottor Luigi Visani, fondatore, presidente e amministratore delegato della Exom group, che da lunghi anni si occupa di studi clinici su molti farmaci, vaccini compresi. È intervenuto online a un interclub del Rotary promosso dal sodalizio Bologna sud guidato dalla presidente Edda Molinari. Tra i promotori anche i Rotary club di Cesena, Bologna nord, Bologna valle del Samoggia, Bologna valle del Savena. 

“Andremo avanti in questo modo almeno fino ad aprile-maggio – ha aggiunto il medico che ha una specializzazione in cardiologia ottenuta negli anni ‘80 al Sant’Orsola di Bologna, città nella quale si è laureato in Medicina -. Ora non ci sono elementi per una caduta di questa seconda ondata. E non ce ne sarà una terza perché a mio avviso non usciremo da questa seconda. È inverno, si sta al chiuso, ci sono le feste, la gente si frequenta molto: tutti elementi che favoriscono la circolazione del virus”.

Quindi, ha proseguito il dottor Visani, “la vaccinazione è da fare il più presto possibile, anche perché il rapporto rischi/benefici è favorevole. Altrimenti l’altra soluzione è l’immunità di gregge, tentata in Svezia, dove ora sono al collasso del sistema sanitario, con i reparti di Terapia intensiva pieni al 99 per cento”.

Ma di quali vaccini stiamo parlando? “In questo momento – ha fatto presente lo scienziato - ce ne sono 51 in fase clinica, e tra questi 13 hanno già alla fase tre (quella durante la quale il vaccino viene sperimentato su decine di migliaia di persone, ndr) completata o in corso. Poi ce ne sono altri 159 che hanno avviato la fase preclinica. Da questi esperimenti sono stati esclusi le donne in gravidanza e i bambini sotto i 12 anni”.

“In ogni caso vi posso assicurare che mai si era visto un impegno così forte sul versante medicine – ha precisato Visani -. Vengono investite risorse pubbliche ingenti, altrimenti nessuno ci avrebbe provato. In questo modo, i risultati sono stati ottenuti in tempi brevissimi. Molte risorse sono state elargite a fondo perduto. Comunque, è bene precisare che negli studi per il vaccino anti-covid non si è partiti da zero. Da almeno tre-quattro anni sono state avviate sperimentazioni cliniche con vaccini mRna, ad esempio per ischemie al miocardio e in caso di malattie tumorali. Vaccini dello stesso tipo di quello di Pfizer, quello che si utilizzerà per la maggiore nei prossimi mesi”.

Si tratta di un vaccino che ha alcuni svantaggi. È molto instabile e per questo va conservato a bassissime temperature, quel -80 di cui tutti parlano. E va iniettato con meccanismi di protezione. “Può stare a -20 o a -30 gradi per 2-3 giorni e poi per 3-4 ore a temperatura ambiente prima di essere utilizzato. Ma che questo vaccino protegga è fuori discussione”.

Ha effetti collaterali, come stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre. Ma effetti severi solo nel 2,8 per cento in soggetti sopra i 55 anni di età e il 4,6 per cento nei giovani. “Quindi – ha fatto notare Visani – va benissimo per vaccinare gli anziani. I benefici sono molto superiori ai rischi, anche se occorrerà proseguire negli studi. Quelli effettuati finora dimostrano che su 40 mila soggetti dai 12 anni in su cui sono state somministrate dosi di vaccino e dosi di placebo, solo nove hanno contratto il Covid tra quelli che avevano preso il vaccino e 161 tra quelli con il farmaco placebo. E i nove casi si sono verificati tutti nelle prime due settimane, periodo durante il quale il vaccino non fa ancora effetto”.

E il vaccino cinese o quello russo? “Qua la politica conta molto – ha risposto il medico -. Anche nel Regno unito hanno voluto iniziare in anticipo la somministrazione per fare vedere all’Unione europea che loro sono più bravi. Comunque, bisogna anche dire che i dati del 14 novembre erano già convincenti. Il vaccino cinese è identico a quello di Astrazeneca e funziona. Anche da quello russo non mi aspetto sorprese. Per motivi politici hanno iniziato prima di avere tutti i dati a disposizione. Ma se anche se ci fossero notizie negative in merito non le diffonderebbero mai”.

In conclusione, che si può dire? “Se non facciamo niente – ha detto senza mezzi termini Visani – come qualcuno ipotizza, i morti aumenteranno in maniera drammatica. È già stato dimostrato che la vaccinazione di massa ha rischi minori rispetto a quelli che stiamo vivendo con la pandemia”. Il resto è lasciato alla responsabilità personale.

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