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Occupazione, la Romagna arranca rispetto al resto della regione

Occupazione in Romagna: le imprese hanno programmato 14.790 entrate nelle province di Forlì-Cesena (7.890) e Rimini (6.900) nel periodo settembre-novembre 2018. A dirlo sono i numeri della Camera di Commercio che segnalano un tasso di occupazione per la popolazione tra 15 e 64 anni inferiore a quello regionale.

Foto AgenSir

Occupazione in Romagna: le imprese hanno programmato 14.790 entrate nelle province di Forlì-Cesena (7.890) e Rimini (6.900) nel periodo settembre-novembre 2018. A dirlo sono i numeri della Camera di Commercio che segnalano un tasso di occupazione per la popolazione tra 15 e 64 anni (65%) inferiore a quello regionale (68,6%) ma superiore a quello nazionale (58%) e un tasso di disoccupazione (15 anni e più) che risulta pari all’8,5%, superiore a quello regionale (6,5%) ma decisamente più contenuto di quello medio nazionale (11,2%).

Le imprese delle province di Forlì-Cesena e Rimini che hanno dichiarato previsioni di assunzioni in settembre sono cresciute rispettivamente al 19 e al 14% del totale. Gli ingressi previsti sono cresciuti sia nel mese in corso che nella previsione trimestrale settembre-novembre (posizionando in regione le province rispettivamente al 5° e 9° posto); terminato il periodo estivo prevale la previsione di entrate nel territorio di Forlì-Cesena rispetto a Rimini (7.890 verso 6.900).

Per le imprese indagate del settore industriale, del commercio e dei servizi settembre in particolare registra 2.920 fabbisogni professionali a Forlì-Cesena e 2.600 in provincia di Rimini. Sono numeri consistenti in ambito regionale, pari al 15% del flusso. In Italia gli ingressi programmati ammontano a 415.000 circa e l’Emilia-Romagna per la mensilità corrente pesa per l’8,7% (9,7% in agosto).

Le difficoltà di reperimento delle figure ricercate dalle imprese sono in crescita e riguardano un caso su tre a prescindere dalle età; i più difficili da trovare sono i profili nell’area tecnica/progettazione (per oltre il 40% delle richieste).

Le professioni con maggiori difficoltà di reperimento sono gli “Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche” (61% delle richieste Rimini) e gli “Operai specializzati e conduttori di impianti nel tessile-abbigliamento e calzaturiero” (77% dei casi a Forlì-Cesena).

Gli impieghi proposti sono prevalentemente alle dipendenze (87 e 84% a Rimini e Forlì-Cesena), a termine (79 e 76%), in maggior parte proposti da imprese con meno di 50 dipendenti (65 e 69%) e nel macrosettore dei Servizi (76 e 61%).

Tra i primi 5 settori che assumono figurano in entrambi i territori i servizi alle persone (a Rimini 640 ingressi e a Forlì-Cesena 520), servizi di alloggio/ristorazione/turistici, il commercio e le costruzioni; a Forlì-Cesena appaiono le industrie metallurgiche, mentre a Rimini i servizi di trasporto - logistica e magazzinaggio.

Torna a crescere la richiesta di laureati e riguarda il 13% delle entrate a Rimini e all’11% a Forlì-Cesena; anche le richieste di profili high skills, di dirigenti, specialisti e tecnici, crescono di molto (dal 9%) fino al 21% a Rimini e al 20% a Forlì-Cesena (dall’11% di agosto) rimanendo tuttavia inferiori al dato medio regionale e nazionale (cresciuto al 26% dal 17%).

Fonte: Comunicato stampa
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