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Progetto Romagna per i Centri di servizio per il volontariato

I Csv di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna si adeguano al nuovo Codice del Terzo settore

Sede Assiprov a Cesena (Google, inc.)

Con l’entrata in vigore del Codice del Terzo settore, anche i Centri di servizio per il volontariato (Csv) della Romagna (Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna) hanno iniziato un percorso di adeguamento alla nuova normativa che prevede un solo Csv ogni milione di abitanti. Tra pochi mesi - si legge in un comunicato stampa diffuso da Assiprov - nascerà il Csv unico della Romagna. Gli attuali enti gestori si stanno interrogando su forme e servizi per meglio rispondere alle esigenze dei territori rispettando al contempo le prescrizioni del nuovo Codice. È in fase di registrazione il decreto ministeriale che determina la nascita dell’Organismo nazionale di controllo (Onc), la fondazione che guiderà tutto il processo di riorganizzazione del sistema dei Csv, definendone anche il numero regione per regione.

I Centri di Servizio, previsti dall’ormai lontana legge 266 del 1991, hanno svolto in questi vent’anni di attività un’importante funzione di sostegno al volontariato, diventando veri e propri punti di riferimento per il mondo associazionistico. Ora i tempi sono cambiati, e anche all’interno dei singoli Centri si è attivato un percorso di riflessione per meglio rispondere ai bisogni emergenti e alla delineazione del nuovo contesto sociale, partendo da alcuni punti fermi.

Il primo passo in questa direzione è stato l’adeguamento dello statuto sociale a fine 2017. Pur mantenendo la qualifica di organizzazioni di volontariato (Odv), la principale novità riguarda l’apertura della base associativa ad altri enti del terzo settore, con la presenza maggioritaria delle Odv. Una particolare attenzione è posta sulle associazioni di promozione sociale (Aps), così come previsto dalla nuova legislazione.

Altro aspetto rilevante tenuto in considerazione è stato l’area geografica di intervento: la Romagna. I tre Csv, consapevoli dei vincoli e delle opportunità normative di organizzare i servizi per aree geografiche, hanno avviato un percorso di confronto per garantire la qualità e l’uniformità di servizi ma anche le singole peculiarità, in continuità con la preziosa esperienza maturata. Si tratta di un territorio variegato con 74 Comuni e 1.125.776 abitanti (dati Istat aprile 2012), che, solo facendo riferimento alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale iscritte al registro, conta un potenziale di più di 1800 organizzazioni beneficiarie dei servizi.

Il progetto Csv Romagna è quindi un percorso ambizioso, ricco di stimoli, che coinvolge tutto il mondo associazionistico.

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