Inserimento lavorativo e posti a rischio
Pulizie nelle scuole, 80 lavoratori a rischio nel territorio cesenate
Allarme unitario dei sindacati Cgil, Cisl e Uil sugli appalti del servizio di pulizia delle scuole. Fino ad oggi, a livello nazionale, sono stati gestiti da aziende multiservizi mentre nel nostro territorio, in modo peculiare, hanno visto l’impiego di persone svantaggiate e con disabilità come nel caso della Cils e Cis Rubicone.
Allarme unitario dei sindacati Cgil, Cisl e Uil sugli appalti del servizio di pulizia delle scuole. Fino ad oggi, a livello nazionale, sono stati gestiti da aziende multiservizi mentre nel nostro territorio, in modo peculiare, hanno visto l’impiego di persone svantaggiate e con disabilità come nel caso della Cils e Cis Rubicone.
Dal primo gennaio prossimo il servizio sarà internalizzato, mettendo a rischio 5mila lavoratori a livello nazionale e un’ottantina nel nostro territorio.
Per questo i sindacati, per bocca di Raffaella Neri (Fp-Cgil), Michele Dall’Ara (Fiscascat-Cisl) e Paolo Manzelli (Uil-Fpl), sono compatti nel chiedere risposte al Governo rispetto alla bozza di decreto interministeriale: “Nessuno deve restare escluso, rispetto al giusto e importante processo di internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e mantenimento del decoro nelle scuole statali italiane previsto dal primo gennaio 2020. A partire dal personale che, pur avendo i requisiti per l'internalizzazione, non risulta però direttamente assunto dall'azienda multiservizi intestataria dell'appalto, ma in comando, proprio per la salvaguardia occupazionale in questi ultimi anni delle Cooperative Sociali coinvolte e della loro mission di inserimento lavorativo”.
La bozza di decreto interministeriale prevede ad oggi 11.236 assunzioni dirette, con una perdita occupazionale di 4.783 lavoratori: “Una situazione inaccettabile – continuano i sindacalisti – si rivendica una gestione coordinata della vertenza attraverso l’attivazione di una cabina di regia che coinvolga perlomeno i ministeri dell’Istruzione, del Lavoro e dell’Economia, al fine di garantire la contestualità degli interventi utili alla piena occupazione di tutti i lavoratori coinvolti. Dire che con questa manovra si risparmiano 170 milioni di Euro, fino ad oggi utilizzati per dare un lavoro e un salario ai 16mila lavoratori impiegati, significa avallare quasi 5mila licenziamenti. Situazione che come sindacati contrasteremo con tutte le iniziative necessarie”.
I sindacati, infine, sollecitano l‘attivazione del tavolo di confronto e interventi integrativi finalizzati ad una gestione flessibile del processo di internalizzazione, che dovrà avere i caratteri dell’inclusività e dell’adeguatezza degli strumenti e delle risorse per confermare a tutte le lavoratrici e lavoratori un posto di lavoro e un reddito anche dopo il primo gennaio.
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