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Forlì-Cesena

Raccolta differenziata dei rifiuti, il territorio cesenate arranca

I dati diffusi dalla Regione mostrano una provincia di Forlì-Cesena spaccata in due, con il territorio forlivese riciclone e il cesenate in affanno

Rifiuti da differenziare - Foto consorzio Conai

La Regione Emilia-Romagna ha diffuso oggi i dati sulla raccolta differenziata dei rifiuti nel 2019. Anno in cui, a livello regionale, la differenziata è cresciuta di altri 3 punti percentuali toccando quota 71 per cento.

È stato così raggiunto con un anno di anticipo l’obiettivo del 70 per cento previsto per fine 2020 dal Piano regionale di gestione dei rifiuti. Anche il 40 per cento dei Comuni emiliani e romagnoli ha superato questo traguardo ma, tra questi, non se ne trova uno del cesenate.

La situazione in provincia

Tutti e 15 i Comuni del comprensorio cesenati sono al di sotto del 70 per cento di differenziata. In certi casi di poco, come per Cesena (68,5 per cento) o Gatteo (67,6). In altri casi con distanze incolmabili, come nel caso di Sarsina (un imbarazzante 24,2 per cento, maglia nera della provincia di Forlì-Cesena) o Roncofreddo (27,1 per cento).

Variegata, ma non confortante, la situazione degli altri Comuni: Bagno di Romagna 44,6 per cento di differenziata, Borghi 46,7, Cesenatico 50,2, Gambettola 57 per cento, Longiano 54,1, Mercato Saraceno 49,7, Montiano 39,7, San Mauro Pascoli 54,9, Savignano sul Rubicone 56 per cento, Sogliano 35,2, Verghereto 31,5 per cento.

Dati che se vengono messi a confronti con i 13 (su 15) Comuni del forlivese che hanno lasciato Hera fondando Alea, appaiono impietosi: Tredozio è al 90 per cento di differenziata e Galeata all’89,1. Il capoluogo Forlì, con il 74,2 per cento, supera comunque l’obiettivo mentre il Comune servito da Alea con il peggior risultato (Bertinoro) vede il 73,1 per cento dei propri rifiuti avviati al riciclo.

Dati regionali

La produzione totale dei rifiuti urbani in Emilia-Romagna scende sotto alle 3 milioni di tonnellate, facendo registrare una diminuzione di quasi l’un per cento rispetto al 2018. Calo record del 10 per cento anche per l’indifferenziato residuo.

“Al netto di quelle che saranno le conseguenze dell’emergenza Covid sulla produzione di rifiuti e la loro gestione, continueremo a lavorare per estendere a tutti i Comuni la tariffazione puntuale – commenta l’assessora regionale all’Ambiente Irene Priolo -. I dati parlano chiaro: sugli 82 enti locali che già l’hanno applicata nel 2019, ben 62 registrano una raccolta differenziata dell’80 per cento e 16 hanno raggiunto il 90 per cento. È questa la strada da seguire. Ciascuno sarà chiamato a pagare per quanto butta, e ciò farà crescere ulteriormente la separazione dei rifiuti: la tariffa puntale è una vera misura di equità e sostenibilità, sia sociale che ambientale”.

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