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Cisl Romagna

Sanità privata, nuovo contratto dopo 14 anni. La soddisfazione dei sindacati

In Romagna il rinnovo del contratto interesserà circa 2000 addetti tra personale sanitario, tecnico, amministrativo e addetto alla manutenzionì, 450 dei quali in provincia di Forlì-Cesena

Mario Cozza, segretario generale CISL FP Romagna

"È un risultato atteso da 14 anni - afferma Mario Cozza, segretario generale Cisl FP Romagna - in un settore strategico per il welfare e l’economia anche del nostro territorio romagnolo. L’obiettivo è sempre stato quello di garantire a chi fa lo stesso lavoro, sia nel settore pubblico che privato, lo stesso salario e gli stessi diritti. In Romagna il rinnovo del contratto interesserà circa 2000 addetti tra personale sanitario, tecnico, amministrativo e addetto alla manutenzione (500 nella provincia di Ravenna, 450 a Forlì-Cesena e circa 900 a Rimini). Dopo numerosi scioperi, mobilitazioni ed iniziative anche locali e regionali, ora parte la consultazione con le lavoratrici e lavoratori sulla preintesa in tutte le strutture ospedaliere private accreditate Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) della Romagna".

Nel testo, che ora sarà discusso e votato nei luoghi di lavoro, sono stati previsti aumenti mensili medi per 154€ a partire dalla mensilità di luglio, una tantum di 1000€ erogata in due tranche, ridefinito il sistema di classificazione e delle progressioni orizzontali e sono stati ampliati, tra le altre cose, i diritti e le tutele in materia di permessi retribuiti e non retribuiti, ferie, malattia, maternità e il diritto alla formazione.

“Un contratto innovativo sottoscritto dopo una vertenza lunghissima - dichiarano la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, e il Segretario generale della Cisl Funzione Pubblica, Maurizio Petriccioli - che darà risposte economiche e normative per oltre 100mila lavoratrici e lavoratori nel nostro Paese, basato sul principio, sostenuto con forza dalla Cisl, che ad uguale lavoro debbano corrispondere gli stessi diritti e lo stesso salario, nell’ottica di un progressivo riequilibrio dei livelli retributivi degli operatori della sanità italiana, pubblica o privata che sia. Parliamo di donne e uomini che si sono distinti, al pari dei colleghi del settore pubblico, nella gestione dell’emergenza Covid-19”.

Nel dettaglio la preintesa, che sul fronte salariale stabilisce un incremento pari al 4,21%, per un valore medio mensile di 154 euro (categoria D), e un’una tantum di 1.000 euro per tutti i lavoratori erogata in due tranche, amplia la sfera dei diritti, prevedendo l’allargamento e la piena esigibilità dei permessi retribuiti, fra i quali il diritto a 12 ore annue per viste mediche ed esami diagnostici; malattia, separando il comporto di quest’ultima da quello dell’infortunio, escludendo dal comporto i giorni per le terapie salvavita e i giorni successivi di assenza dal lavoro dovuti agli effetti collaterali; ferie, garantendo almeno 15 giorni di calendario consecutivi dal 15 giugno al 15 settembre; formazione, con la costituzione di un fondo a carico delle aziende per la formazione e l’aggiornamento professionale, garantendo l’acquisizione dei crediti Ecm; orario di lavoro, garantiti 14 minuti di tempi di vestizione compresi nell’orario; riposo giornaliero, con la previsione di 11 ore di riposo consecutive senza deroghe, la prestazione massima dell’orario giornaliero non può superare le 12 ore, introdotto un articolo sull’orario di lavoro flessibile; diritti, con l’introduzione delle ferie solidali per i lavoratori in situazioni di difficoltà personale; relazioni sindacali, potenziando la contrattazione aziendale, l’informazione e l’introduzione del confronto con le organizzazioni sindacali; stop aggressioni, inserendo per la prima volta in un contratto nazionale un articolo specifico che affronta il contrasto alle aggressione al personale; occupazione, con una clausola di stabilizzazione per i lavoratori a tempo determinato per contrastare il lavoro precario; rappresentanza, con più ruolo alle delegate e ai delegati, sia RLS che RSU.

"Grazie alle lotte dei lavoratori, compresa la mobilitazione di queste settimane in preparazione dello sciopero, che visto l’esito verrà revocato, si è potuti arrivare a questo storico risultato: firmare il contratto della Sanità Privata" concludono i sindacalisti Cisl.

Fonte: Comunicato stampa
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Sanità privata, nuovo contratto dopo 14 anni. La soddisfazione dei sindacati
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