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Sea-Watch3: il parroco di Lampedusa, “altre piazze d’Italia replicheranno il sit-in sul sagrato per chiedere lo sbarco”

Parte dalla parrocchia di San Gerlando a Lampedusa e si sta allargando anche ad altre piazze d’Italia il sit-in notturno di “vicinanza e solidarietà”

Foto Agensir.it

Dalla sera di mercoledì 21 giugno un gruppo di persone del “Forum Lampedusa solidale”, che comprende la parrocchia, le Chiese evangeliche e singoli cittadini, dorme la notte in terra, sul sagrato della parrocchia, con il solo riparo delle coperte termiche, le stesse che vengono date nel momento dello sbarco ai migranti in condizioni di ipotermia. Si è replicato anche giovedì 20 giugno dalle 22 e già sono arrivate le prime adesioni da altre località. “Uno spicchio di ogni comunità, cattolica, laica o protestante, sta rispondendo – afferma oggi all'agenzia Sir don Carmelo la Magra, parroco di San Gerlando a Lampedusa -. So che ci sarà qualcosa di simile a Mestre e stasera ci comunicheranno altre iniziative realizzate”. La serata che si è svolta mercoledì “è andata bene – racconta – tanta gente, compresi i turisti, è rimasta a dormire con noi, a solidarizzare, chiedere, informarsi. In molti ci hanno portato caffè e tè. C’è un aspetto bello di condivisione. Ma quando sentiamo il rumore della coperta termica e il pavimento sotto di noi il pensiero va a chi dorme sul ponte di una nave. Abbiamo sperimentato un po’ cosa vuol dire non avere un letto su cui dormire”.

“La nostra – precisa – non vuole essere una protesta ma un impegno di vicinanza e solidarietà per alzare la voce e chiedere: fino a quando durerà questa situazione?”.  Lampedusa, prosegue, “viene vista come un teatro particolare dove si incontrano le varie parti in causa. Il nostro compito è alzare la voce verso quelli che ci guardano e attendono che prendiamo una posizione”. La parrocchia ha contatti diretti con l’equipaggio della Sea-Watch3: “I ragazzi dell’equipaggio ci hanno mandato una foto con una scritta: ‘Non dimenticateci’. Così stasera manderemo un video come gesto di risposta. Anche se non possiamo farli scendere non li dimentichiamo”. Nel giorno in cui si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del rifugiato lo sbarco dalla Sea-Watch, sottolinea don la Magra, “sarebbe un segno di reale attenzione alla persona, invece che solo celebrazione e commemorazione”. “Spero non si faccia la scelta assurda di mandarli in un porto lontanissimo – commenta -. Certamente l’equipaggio non ha intenzione di riportarli in Libia. Spero che torni la ragione e si facciano scendere al più presto”. Anche perché, sottolinea, “ieri pomeriggio a Lampedusa ci sono stati altri due sbarchi di 45 e 8 migranti. Questo fa capire che le persone arrivano anche senza le Ong, quindi è solo una guerra mediatica”. Come sempre i volontari della parrocchia sono andati ad assistere le persone sul molo: “Abbiamo dato acqua fresca e un po’ di accoglienza umana”.

Fonte: Sir
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