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Nel segno di don Oreste

Un film con la Comunità papa Giovanni XXIII come protagonista

Giovedì 9 maggio arriva nelle sale italiane, con una circuitazione nelle principali città e tante proiezioni-evento, "Solo cose belle", il film-manifesto dedicato al valore della diversità e alla lotta all’emarginazione.

Un film con la Comunità papa Giovanni XXIII come protagonista

Presentato in anteprima come visione straordinaria a Rimini lo scorso 7 dicembre, in occasione del cinquantennale della Comunità Papa Giovanni XXIII, evento a cui ha presenziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, giovedì 9 maggio arriva nelle sale italiane, con una circuitazione nelle principali città e tante proiezioni-evento, "Solo cose belle", il film-manifesto dedicato al valore della diversità e alla lotta all’emarginazione.

Una commedia corale, brillante e divertente, che racconta l’incontro tra due mondi solo apparentemente lontani: un paesino dell’entroterra romagnolo alle prese con le prossime elezioni comunali e una casa famiglia abitata da una mamma e un papà, da un richiedente asilo appena sbarcato, da un’ex-prostituta, da un giovanissimo ex carcerato, da due ragazzi con gravi disabilità, dal figlio naturale della coppia.
Il regista è Kristian Gianfreda, al suo primo lungometraggio, che da oltre vent’anni racconta la diversità attraverso l’audiovisivo. "Solo cose belle" è la storia di Benedetta (Idamaria Recati), la figlia sedicenne del sindaco di un paese dell'entroterra romagnolo e del suo incontro con una casa famiglia appena arrivata in paese, in cui vivono tante persone dal passato difficile e desiderose di riscatto. A dispetto di ogni convenzione sociale, Benedetta s’innamorerà del giovane ex carcerato Kevin (Luigi Navarra) e condurrà lo spettatore in un viaggio all’interno della struttura. Tra sospetti, lacrime, risate e sgomberi, la ragazza scoprirà la bellezza dell’accoglienza e l’importanza della solidarietà.

«Nella migliore tradizione della commedia all’italiana, "Solo cose belle" è un lungometraggio che riesce a raccontare in modo profondo l’incontro tra due mondi opposti che improvvisamente (e loro malgrado) si incrociano. E racconta di come, attraverso intrecci inaspettati, rapporti contrastati e personaggi bizzarri, finiscano per conoscersi e dialogare: da una parte un sonnacchioso e convenzionale paesino, dall’altra l’inusuale e rumoroso microcosmo di una casa famiglia, ossia quel luogo in cui gli “sbagliati” e i “superflui” di questa società trovano possibilità e occasioni» spiega Gianfreda.

«È soprattutto una commedia – continua il regista – che con il suo tono leggero arriva a chiunque abbia voglia di ascoltare, perché diverte emozionando e lo fa con delicatezza e rispetto, nonostante vengano affrontati temi difficili e attuali. Solo cose belle ci racconta che la bellezza è anche fatica, che la felicità non è sempre un regalo e che a volte passa attraverso le lacrime. Ed è per questo che le cose belle hanno un valore ancora maggiore».
Solo cose belle è prodotto e distribuito da Coffee Time Film e da Sunset Produzioni, in associazione con le Cooperative: Comunità Papa Giovanni XXIII, La Fraternità e Il Calabrone; ha ottenuto il finanziamento dell’Emilia-Romagna Film Commission e verrà presentato in anteprima, il prossimo 7 maggio, al Senato della Repubblica, grazie anche al supporto ricevuto dalla presidente Elisabetta Casellati.
Nel cast, oltre ai due protagonisti esordienti, Idamaria Recati e Luigi Navarra, anche tanti attori professionisti tra cui Giorgio Borghetti, Carlo Maria Rossi e Barbara Abbondanza. La sceneggiatura di Solo cose belle è firmata da Andrea Valagussa, autore di numerose fiction delle ammiraglie Rai e Mediaset (Un medico in famiglia, Don Matteo, Che Dio ci aiuti e Distretto di Polizia) e da Filippo Brambilla, Marco Brambini, Andrea Calaresi, Susanna Ciucci, Kristian Gianfreda e Matteo Lolletti.
Solo cose belle nasce dalla lunga esperienza sul campo della Comunità Papa Giovanni XXIII e delle tante case famiglia dell’Associazione, che da anni lavorano per diffondere i valori dell’inclusione sociale e per combattere l’emarginazione sociale. Per questo, coerentemente con il tema del film, hanno lavorato alla pellicola, in scena o a supporto della produzione, sia attori professionisti del cinema, del teatro e della televisione, sia persone della Comunità e figure che hanno un’esperienza pregressa in case famiglia o in altri progetti sociali: ex carcerati, ex prostitute, ex tossicodipendenti ed ex senza fissa dimora, nonché alcuni ragazzi con disabilità.

Fonte: Comunicato stampa
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