l'appello alla comunità internazionale
All'Angelus di ieri, il pensiero forte del Papa per il popolo in Libano
Appello e preghiera di Francesco per quanto accade a Beirut: alla tragedia di martedì scorso nella capitale libanese si uniscono altissima tensione sociale e disordini, con altri feriti. Francesco ricorda che il Libano si è fatto “modello del vivere insieme” affermando che "questa convivenza ora è molto fragile"
"In questi giorni il mio pensiero ritorna spesso al Libano". Così papa Francesco ha ricordato ieri all'Angelus "la catastrofe di martedì scorso", affermando che "chiama tutti, a partire dai libanesi, a collaborare per il bene comune di questo amato Paese". Il Libano - ha ricordato il Papa - ha un’identità peculiare, frutto dell’incontro di varie culture, emersa nel corso del tempo come un modello del vivere insieme".
Nelle parole del Papa emerge la preoccupazione: "Certo, questa convivenza ora è molto fragile, ma prego perché, con l’aiuto di Dio e la leale partecipazione di tutti, essa possa rinascere libera e forte". Dunque, l'invito alla "Chiesa in Libano a essere vicina al popolo nel suo Calvario, come sta facendo in questi giorni, con solidarietà e compassione, con il cuore e le mani aperte alla condivisione". E a braccio il Papa aggiunge una raccomandazione: Per favore - dice - rivolgendosi a vescovi, sacerdoti, religiosi del Libano, vivete nella povertà evangelica, senza lusso, perché "il popolo soffre e soffre molto". Dunque, l’appello "per un generoso aiuto da parte della comunità internazionale".
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