Dalla Chiesa
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LETTERA AL POPOLO DI DIO

Messaggio dei vescovi dell'Emilia Romagna contro gli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili

I vescovi annunciano di aver predisposto un percorso di formazione che permetterà di avere in ogni diocesi alcune persone che potranno essere referenti e promotori dei cammini diocesani di formazione e prevenzione per la tutela dei minori

Messaggio dei vescovi dell'Emilia Romagna contro gli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili

“L’impegno a combattere gli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili, sia di potere che sulla coscienza che sessuali, da parte di chierici o di laici nella Chiesa, nella società e nelle famiglie, ci deve vedere uniti”. Lo scrivono i vescovi dell’Emilia Romagna al Popolo di Dio delle Chiese della regione condividendo la preoccupazione e il dolore espresso da papa Francesco con la “Lettera al Popolo di Dio”. “Egli – scrivono i presuli annunciando di aver predisposto un percorso di formazione che permetterà di avere in ogni diocesi alcune persone (quasi tutti laici e laiche) che potranno essere referenti e promotori dei cammini diocesani di formazione e prevenzione per la tutela dei minori – ci chiede di soffrire insieme a tutto il corpo per aiutarlo”.

L’auspicio dei vescovi è che gli abusi vengano denunciati e non più nascosti. “Uniti nella preghiera e nella penitenza, perché le sofferenze delle vittime, che non si cancelleranno, siano condivise e non si ripetano. Perché il male – prosegue la lettera – non sia più nascosto ma opportunamente denunciato. Perché il perdono e la guarigione dalle ferite, che pure invochiamo da Dio, con la riparazione del danno, non siano un alibi, ma stimolo a mettere in atto una conversione di tutta la comunità cristiana e della società civile, perché si prendano le misure educative e operative per una prevenzione ampia ed efficace”.

“Nessuno – scrivono i membri della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna – deve essere coperto o giustificato, qualsiasi ruolo svolga. Il bene dei minori e dei più deboli deve stare sopra a tutto. Molto dipenderà dai genitori, dagli educatori, dagli insegnanti, dai sacerdoti, dai catechisti: la cura, la protezione, la vigilanza, la formazione propria e dei ragazzi o degli adolescenti, deve creare ambienti e atteggiamenti di vera tutela e deve portare i minori a imparare a difendersi, a reagire, trovando adulti accoglienti e pronti ad ascoltarli e a intervenire”.

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