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Domenica 18 luglio

Papa Francesco, Angelus in Vaticano: “Impariamo a spegnere il telefonino. Riposiamoci davvero”

Dal Pontefice “vicinanza a Germania, Belgio, Olanda, colpite da catastrofiche alluvioni”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Guardiamoci dall’efficientismo, fermiamo la corsa frenetica che detta le nostre agende. Impariamo a sostare, a spegnere il telefonino, a contemplare la natura, a rigenerarci nel dialogo con Dio”. È l’invito del Papa che, dopo il ricovero di dieci giorni al Gemelli per un intervento chirurgico al colon, ieri è tornato ad affacciarsi dalla finestra del suo studio per guidare la recita dell’Angelus in piazza San Pietro.

Francesco ha messo in guardia da un pericolo sempre in agguato: “Il pericolo di lasciarsi prendere dalla frenesia del fare, cadere nella trappola dell’attivismo, dove la cosa più importante sono i risultati che otteniamo e il sentirci protagonisti assoluti”. “Quante volte accade anche nella Chiesa”, la denuncia del Papa: “Siamo indaffarati, corriamo, pensiamo che tutto dipenda da noi e, alla fine, rischiamo di trascurare Gesù e torniamo sempre noi al centro”. “Non basta staccare la spina, occorre riposare davvero”, l’invito per questa estate: “E come si fa questo? Per farlo, bisogna ritornare al cuore delle cose: fermarsi, stare in silenzio, pregare, per non passare dalle corse del lavoro alle corse delle ferie”.

“Lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza”, ha proseguito Francesco, secondo il quale “se impariamo a riposare davvero, diventiamo capaci di compassione vera. Se coltiviamo uno sguardo contemplativo, porteremo avanti le nostre attività senza l’atteggiamento rapace di chi vuole possedere e consumare tutto; se restiamo in contatto con il Signore e non anestetizziamo la parte più profonda di noi, le cose da fare non avranno il potere di toglierci il fiato e di divorarci”. “Abbiamo bisogno di una ‘ecologia del cuore’, che si compone di riposo, contemplazione e compassione”, l’esortazione finale: “Approfittiamo del tempo estivo per questo!”.

“Esprimo la mia vicinanza alle popolazioni di Germania, Belgio e Olanda colpite da catastrofiche alluvioni. Il Signore accolga i defunti e conforti i familiari. Sostenga l’impegno di tutti per soccorrere chi ha subito gravi danni”. Così il Papa, al termine dell’Angelus di ieri.

“In quest’ultima settimana sono giunte, purtroppo, notizie di episodi di violenza che hanno aggravato la situazione di tanti nostri fratelli del Sudafrica, già colpiti da difficoltà economiche e sanitarie a causa della pandemia”, ha proseguito Francesco: “Unitamente ai vescovi del Paese, rivolgo un accorato appello a tutti i responsabili coinvolti, perché lavorino per la pace e collaborino con le Autorità per fornire assistenza ai bisognosi. Che non sia dimenticato il desiderio che ha guidato il popolo del Sudafrica per rinascere nella concordia tra tutti i suoi figli!”.

“Sono anche vicino al caro popolo cubano in questi momenti difficili, in particolare alle famiglie che maggiormente ne soffrono”, l’altro appello del Papa: “Prego il Signore che lo aiuti a costruire in pace, dialogo e solidarietà una società sempre più giusta e fraterna. Esorto tutti i cubani ad affidarsi alla materna protezione della Vergine Maria della Carità del Cobre. Ella li accompagnerà in questo cammino”.

Fonte: Sir
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Papa Francesco, Angelus in Vaticano: “Impariamo a spegnere il telefonino. Riposiamoci davvero”
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