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Intervista

Papa Francesco all’Adnkronos: “La Chiesa è forte, ma il tema della corruzione è un problema profondo”

Bergoglio: "Benedetto XVI per me è un padre e un fratello. Non ci sono problemi fra noi"

Vaticano, 28 ottobre: Papa Francesco tiene l’udienza generale in Aula Paolo VI (foto Vatican Media/SIR)

“La Chiesa è e resta forte ma il tema della corruzione è un problema profondo, che si perde nei secoli”. Lo dichiara il Papa, in un’intervista esclusiva rilasciata all’Adnkronos.

“La Chiesa è stata sempre una casta meretrix, una peccatrice”, precisa Francesco. “Diciamo meglio: una parte di essa, perché la stragrande maggioranza va in senso contrario, persegue la giusta via. Però è innegabile che personaggi di vario tipo e spessore, ecclesiastici e tanti finti amici laici della Chiesa, hanno contribuito a dissipare il patrimonio mobile e immobile non del Vaticano ma dei fedeli. A me colpisce il Vangelo quando il Signore chiede di scegliere: o segui Dio o segui il denaro. Lo ha detto Gesù, non è possibile andare dietro a entrambi”.

“Non credo possa esserci una sola persona, dentro e fuori di qui, contraria a estirpare la malapianta della corruzione”, spiega il Papa. “Non ci sono strategie particolari, lo schema è banale, semplice, andare avanti e non fermarsi, bisogna fare passi piccoli ma concreti. Per arrivare ai risultati di oggi siamo partiti da una riunione di cinque anni fa su come aggiornare il sistema giudiziario, poi con le prime indagini ho dovuto rimuovere posizioni e resistenze. Si è andati a scavare nelle finanze, abbiamo nuovi vertici allo Ior. Insomma, ho dovuto cambiare tante cose e tante molto presto cambieranno”.

Benedetto per me è un padre e un fratello, per lettera gli scrivo ‘filialmente e fraternamente’”. A smentire, ancora una volta, le contrapposizioni mediatiche tra lui e il suo predecessore è lo stesso papa Francesco. “Lo vado a trovare spesso lassù e se recentemente lo vedo un po’ meno è solo perché non voglio affaticarlo”, prosegue. “Il rapporto è davvero buono, molto buono, concordiamo sulle cose da fare. Benedetto è un uomo buono, è la santità fatta persona. Non ci sono problemi fra noi, poi ognuno può dire e pensare ciò che vuole”.

Quanto a un altro cliché mediatico, quello del Papa solo, Bergoglio osserva: “Se sono solo? Ci ho pensato. E sono arrivato alla conclusione che esistono due livelli di solitudine: uno può dire, mi sento solo perché chi dovrebbe collaborare non collabora, perché chi si dovrebbe sporcare le mani per il prossimo non lo fa, perché non seguono la mia linea o cose così, e questa è una solitudine diciamo… funzionale. Poi c’è una solitudine sostanziale, che non provo, perché ho trovato tantissima gente che rischia per me, mette la sua vita in gioco, che si batte con convinzione perché sa che siamo nel giusto e che la strada intrapresa, pur fra mille ostacoli e naturali resistenze, è quella giusta”.

Riguardo alle critiche, il Papa ammetta: “A nessuno piacciono, specie quando sono schiaffi in faccia, quando fanno male se dette in malafede e con malignità. Con altrettanta convinzione però dico che le critiche possono essere costruttive, e allora io me le prendo tutte perché la critica porta a esaminarmi, a fare un esame di coscienza, a chiedermi se ho sbagliato, dove e perché ho sbagliato, se ho fatto bene, se ho fatto male, se potevo fare meglio”.

Fonte: Sir
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