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Papa Francesco: nuovo Statuto per l’Istituto per le Opere di religione
Bergoglio interviene sullo Ior stabilendo nuove norme
“L’Istituto per le Opere di religione ha personalità giuridica canonica pubblica. Esso ha sede nello Stato della Città del Vaticano e non ha filiali, né succursali. Scopo dell’Istituto è di provvedere alla custodia e all’amministrazione dei beni mobili ed immobili ad esso trasferiti o affidati da persone fisiche o giuridiche e destinati ad opere di religione o di carità. L’Istituto pertanto accetta beni con la destinazione, almeno parziale e futura, di cui al precedente comma, secondo le modalità legittimamente stabilite.
L’Istituto può accettare depositi di beni da parte di enti e persone della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. L’Istituto è responsabile della custodia e dell’amministrazione dei beni ricevuti. Tale responsabilità è disciplinata dalle norme del diritto canonico, da quelle vigenti nello Stato della Città del Vaticano, dalle disposizioni del presente Statuto e del Regolamento attuativo”. È quanto dispone, nei suoi primi tre articoli, il nuovo Statuto dell’Istituto per le Opere di religione, rinnovato da papa Francesco con Chirografo in data 8 agosto, ma pubblicato oggi dal Bollettino della sala Stampa della Santa Sede.
Per quanto riguarda l’organizzazione dell’Istituto, dopo aver elencato gli organi dell’Istituto medesimo – la Commissione cardinalizia, il prelato, il Consiglio di sovrintendenza, la Direzione – lo Statuto specifica la composizione e le funzioni di ogni organo. Un capo dello Statuto, infine, è dedicato al personale.
Lo Statuto si conclude con la precisazione che “sono abrogati lo Statuto del 1° marzo 1990 dell’Istituto per le Opere di religione e ogni altra disposizione contraria a questo Statuto” e “per quanto non disposto da questo Statuto si osservano le vigenti disposizioni canoniche”.
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