Dalla Chiesa
stampa

Viaggio apostolico

Papa in Iraq: “Il nome di Dio non può essere usato per giustificare atti di violenza"

Bergoglio ha incontrato le autorità del Paese: "Tacciano le armi, basta estremismi. Nessuno sia considerato cittadino di seconda classe".

Baghdad, 5 marzo: viaggio apostolico di papa Francesco in Iraq, incontro con il primo ministro (foto Vatican Media/Sir)

“Tacciano le armi! Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque!”. È l’appello del Papa, che dal palazzo presidenziale di Bagdhad poco fa ha chiesto che “cessino gli interessi di parte, quegli interessi esterni che si disinteressano della popolazione locale. Si dia voce ai costruttori, agli artigiani della pace! Ai piccoli, ai poveri, alla gente semplice, che vuole vivere, lavorare, pregare in pace”.

“Basta violenze, estremismi, fazioni, intolleranze!”, ha esclamato Francesco. “Si dia spazio a tutti i cittadini che vogliono costruire insieme questo Paese, nel dialogo, nel confronto franco e sincero, costruttivo; a chi si impegna per la riconciliazione e, per il bene comune, è disposto a mettere da parte i propri interessi”.

“In questi anni l’Iraq ha cercato di mettere le basi per una società democratica”, l’omaggio del Papa, secondo il quale “è indispensabile in tal senso assicurare la partecipazione di tutti i gruppi politici, sociali e religiosi e garantire i diritti fondamentali di tutti i cittadini. Nessuno sia considerato cittadino di seconda classe. Incoraggio i passi compiuti finora in questo percorso e spero che rafforzino la serenità e la concordia”.

“Il nome di Dio non può essere usato per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione”, ha poi ribadito il Pontefice, sulla scorta del documento di Abu Dhabi sulla fratellanza umana, ricordando che “la religione, per sua natura, dev’essere al servizio della pace e della fratellanza”. “Al contrario Dio, che ha creato gli esseri umani uguali nella dignità e nei diritti, ci chiama a diffondere amore, benevolenza, concordia”, ha puntualizzato Francesco.

“Anche in Iraq - ha assicurato - la Chiesa Cattolica desidera essere amica di tutti e, attraverso il dialogo, collaborare in modo costruttivo con le altre religioni, per la causa della pace“. “L’antichissima presenza dei cristiani in questa terra e il loro contributo alla vita del Paese costituiscono una ricca eredità, che vuole poter continuare al servizio di tutti”, ha garantito il Papa. “La loro partecipazione alla vita pubblica, da cittadini che godano pienamente di diritti, libertà e responsabilità, testimonierà che un sano pluralismo religioso, etnico e culturale può contribuire alla prosperità e all’armonia del Paese”.

Fonte: Sir
Tutti i diritti riservati
Papa in Iraq: “Il nome di Dio non può essere usato per giustificare atti di violenza"
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento