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Cinque anni fa moriva il vescovo Antonio Lanfranchi

Il presule, con origini nell'Appennino piacentino, era stato nella nostra Diocesi dal 25 gennaio 2004 al 2010. Poi venne trasferito come arcivescovo metropolita e abate di Modena-Nonantola

Nella foto d'archivio, il vescovo Antonio Lanfranchi

Sono cinque anni che il vescovo Antonio, come tutti lo chiamava a Cesena, ha lasciato questa esistenza terrena.

Sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Lo confidò anche a qualche amico cesenate che lo andò a trovare a Modena durante gli ultimi mesi della sua vita. Una leucemia lo consumò in maniera veloce.

Morì il 17 febbraio 2015. Qualche tempo prima lo raggiunse una telefonata di papa Francesco. Forse allora diversi compresero che monsingor Lanfranchi non ce l'avrebbe fatta a superare quella prova che divenne l'ultima per lui. I suoi funerali vennero celebrati nella Cattedrale di Modena dal cardinale Carlo Caffarra. La sua salma è sepolta all'interno della stessa chiesa, nella navata di sinistra. 

A Cesena ha lasciato un grande ricordo. Il vescovo del sorriso, venne definito in più di un'occasione, per il suo calore umano e anche per la sua predilezione per i giovani, da sempre il suo ambito più frequentato, fin dai tempi in cui era l'assistente nazionale dei giovani di Azione cattolica. Ricordiamo anche una serata al Vidia di San Vittore, con centinaia e centinaia di ragazzi, a divertirsi e a confrontarsi. 

Nel 2010 venne "promosso" da Benedetto XVI nell'arcidiocesi di Modena-Nonantola, molto più grande della nostra. Divenne in un tempo abate e metropolita. Ma il vescovo Antonio rimase sempre lui, con il cuore spesso a Cesena (dove tornò diverse volte), come nel giorno del suo ingresso nella città emiliana, il 14 marzo, quando salutò uno a uno tutti i cesenati che vollero fare festa con lui. Nella nostra Diocesi rimase amministratore apostolico fino all'ingresso del vescovo Douglas, il 12 dicembre 2010.

Oggi lo vogliamo ricordare così, con questo suo ampio sorriso. Lui era questa pasta d'uomo, anche deciso quando ci voleva, ma sempre accogliente e sorridente. Lo ricordiamo anche con i giovani della nostra Diocesi alla Gmg, a Colonia, nel 2005. Accanto a tutti, fino alla fine, con lo sguardo sereno sempre rivolto a Cristo.

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