Il dottor Claudio Federico Savi: "La solitudine dell'uomo è abitata da Dio"

Si sono chiusi lunedì scorso i seminari di studio proposti da Caritas e Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro. Il dottor Claudio Federico Savi, medico anestesista dell’ Asst di Bergamo, nell’auditorium del Seminario di Cesena, ha svolto una relazione densa di contenuti, ripercorrendo i fatti salienti della sua vita.

“Quando carità e bene comune fanno fare grandi cose” è stato il fulcro della relazione del dottor Savi. Padre, medico, diacono, ha saputo catturare l’attenzione e la disposizione dei presenti, parlando della sua attività di medico anestesista a Bergamo in piena pandemia e su altri fronti. Primo fra i tanti quello di cappellano nel carcere di Opera di Milano conosciuto come il sito di detenzione con il maggior numero di detenuti nel cosiddetto "carcere duro" determinato dall'articolo 41-bis.

Malattia e privazione della libertà sono state le due periferie in cui l’olio della consolazione e il vino della speranza sembravano non portare più sollievo. Eppure nella situazione dei massima fragilità, Dio resta amico dell’uomo, un Dio che non giudica mai neanche di fronte agli efferati omicidi di chi sta al 41-bis. "La solitudine dell’uomo è abitata da Dio - ha detto - nel senso che anche nelle situazioni più disperate, Dio lavora in maniera incomprensibile e non giudicante. L’uomo, nella sua essenza, riporta nella sua umanità a Dio e muove nel proprio cuore continui passi che gli facciano superare la solitudine".

E allora, come si è cominciato così si conclude, con quel filo rosso che ha accomunato tutti e tre gli appuntamenti: l’olio della consolazione e il vino della speranza, in una parola il prendersi cura di se stessi e degli altri, così come ha fatto Gesù.