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Il messaggio di Natale del vescovo: il presepe, una tradizione da rinnovare

È il santo Padre Francesco che mi dà lo spunto, quest’anno, per porgere l’augurio natalizio a tutta la comunità diocesana. Scrivendo la lettera sul presepe, il papa ci stimola a riprendere questa bella tradizione

Il messaggio di Natale del vescovo: il presepe, una tradizione da rinnovare

È il santo Padre Francesco che mi dà lo spunto, quest’anno, per porgere l’augurio natalizio a tutta la comunità diocesana. Scrivendo la lettera sul presepe, il papa ci stimola a riprendere questa bella tradizione: “Mi auguro – scrive il papa - che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata”. Tra l’altro, riscoprire “la bella tradizione” di fare il presepe è un modo per concretizzare ciò che nel piano pastorale di quest’anno abbiamo sottolineato e indicato: la Tradizione e le tradizioni sono da rispolverare e da rivivere con spirito sempre nuovo. Nella lettera, infatti, il papa afferma: “Il presepe fa parte del dolce ed esigente processo di trasmissione della fede”.
 
“Mirabile segno”, “grande opera di evangelizzazione”, “manifesta la tenerezza di Dio”, “ci fa sentire e toccare la povertà che il Figlio di Dio ha scelto per sé nella sua Incarnazione”, “racconta l’amore di Dio”: sono alcune delle espressioni che papa Francesco usa per descrivere e definire il presepe. Anche quest’anno ho inaugurato diversi presepi: da quello di Cesenatico sulle barche a quelli di Longiano, da quello di Gambettola a quelli della Città di Cesena, da quello di Roversano a quello di Villalta… Ma so che tanti altri sono stati allestiti nelle chiese, nelle case, nelle scuole, negli ospedali, nelle case di cura e di riposo. Esprimono la fede genuina del nostro popolo.
 
Si può affermare che il presepe concentra in sé l’essenza della nostra fede: non solo perché esprime il mistero dell’incarnazione, cardine del nostro Credo (A Natale quando proclamiamo il Credo alle parole “ e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo ” ci inginocchiamo) ma anche perché è un concentrato di virtù incarnate dai diversi personaggi: l’umiltà e la generosità dei pastori, l’adorazione dei magi, il canto di pace degli angeli… il silenzio di Maria e di Giuseppe…
 
“Perdiamo”, perciò, un po’ di tempo davanti al presepe, con la nostra famiglia, coi nostri bambini e nipoti. Lasciamoci incantare dalla sua semplicità intravvedendo in esso il segno dell’amore eterno di Dio per l’umanità: è sceso dal cielo per cercare ogni uomo, redimerlo dal peccato e renderlo partecipe della vita divina. Dio si è fatto uomo - come affermavano i padri della Chiesa -  perché l’uomo diventasse come Dio!
 
Buon Natale, fratelli e sorelle carissimi. Il ricordo della nascita del Salvatore porti a tutti gioia e pace.
 
 

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