invocazione a maria
Il vescovo Douglas ieri sera al Monte: "Oh Maria, liberaci dal virus dell'indifferenza"
"Trasmettici il contagio dell'attenzione", ha chiesto alla Madonna monsignor Regattieri
Di seguito pubblichiamo la preghiera che il vescovo Douglas ha recitato ieri sera al Monte al termine del Rosario che si è tenuto in occasione della fine del mese di maggio.
Quest'anno, a motivo delle restrizioni imposte dal Coronavirus, il tradizionale pellegrinaggio a piedi non si è svolto. Monsignor Regattieri, senza partecipazione di fedeli, ha guidato il Rosario in diretta streaming sulla nostra pagina Facebook e sul canale Youtube.
Ecco il testo della preghiera conclusiva pronunciata dal vescovo Douglas.
Oh Madonna del Monte,
anche quest’anno siamo venuti qui ai tuoi piedi,
fedeli al tradizionale appuntamento di fine maggio.
Siamo pellegrini, figli devoti, giovani e anziani,
bambini, coppie di sposi,
stanchi e provati da un tempo
di grandi incertezze e paure,
segnati dalla morte improvvisa
di tanti nostri fratelli e sorelle.
Anche se non possiamo esserci fisicamente
ci sentiamo tuttavia qui davanti a te,
come tuoi figli imploranti.
Non potevamo mancare a questo appuntamento.
Abbiamo sentito il bisogno di correre dalla madre,
come dice l’antica iscrizione
collocata nel chiostro di questo monastero:
“Ad Christi matrem caesenates currite gentes”
e godere, ancora una volta,
della tua materna benevolenza.
Ti imploriamo:
Liberaci dal virus dell’indifferenza
“perché tutto il mondo sta soffrendo
e deve ritrovarsi unito nell’affrontare la pandemia”.
Un volto indifferente verso persone
o situazioni di sofferenza
si guarisce sostituendolo con uno sguardo attento.
Tu avesti un simile sguardo quel giorno a Cana.
Non ti lasciò indifferente il disagio di quei due sposi.
Intervenisti prontamente.
Ti facesti carico del loro dolore.
E grazie a te fecero bella figura!
Trasmettici invece il contagio dell’attenzione.
che nessun fratello o nessuna sorella sofferente
ci passi accanto senza che ce ne accorgiamo.
Non ci raggiunga il rimprovero del tuo Figlio:
ero affamato, ammalato, carcerato e nudo
e non ti sei accorto di me!
Guariscici, Vergine Immacolata, dal virus dell’egoismo
“perché la sfida che stiamo affrontando
ci accomuna tutti e non fa differenza di persone”.
Siamo parte di un’unica famiglia,
navighiamo sulla stessa barca
e la morte di uno è la morte di tutti,
la salvezza di uno è la salvezza di tutti.
Comunicaci perciò il contagio della solidarietà.
Tu, la lezione della carità, la imparasti subito,
appena ricevuto il messaggio divino.
Sentisti il bisogno di correre a servire.
La carità, infatti, non ammette ritardi.
E in fretta salisti i monti di Giuda,
cantando, per soccorrere la cugina.
Difendici dal virus della divisione.
O Vergine, donna di pace,
convincici che “non è questo il tempo
in cui continuare a fabbricare e trafficare armi,
spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere usati
per curare le persone e salvare vite”.
Riempici dunque del contagio dell’unità.
Fosti tu a contagiare gli Undici
a stare uniti nel cenacolo e a pregare.
Trasmettesti tu il fascino dell’unità
e della comunione.
Uniti nella Chiesa anche noi saremo attrattivi.
Non avremo bisogno di fare propaganda.
Proteggici dal virus della dimenticanza.
“La crisi che stiamo affrontando
non ci faccia dimenticare
tante altre emergenze che portano con sé
i patimenti di molte persone”, e cioè:
fratelli e sorelle anziani nelle nostre case di riposo
e quelli deceduti per il coronavirus;
bambini impediti di nascere;
bambini soldato, senza la scuola, la famiglia e affamati;
giovani sbandati e schiavi in balia delle dipendenze;
popolazioni soggiogate dalla guerra;
prati, foreste, oceani e cieli inquinati
e oscurati dal nostro egoismo.
Fa’ che non dimentichiamo!
Diffondi pertanto in noi il contagio della memoria.
Tu conservasti nel tuo cuore
e meditasti tutto quello che il tuo Figlio
diceva e faceva;
non perdesti una sola sua parola
e un solo suo gesto
e un giorno lo raccontasti
ai suoi amici, diventati tuoi figli.
Fa’ che non perdiamo anche noi la sua memoria.
Per questo abbiamo bisogno del suo Spirito
che venga in nostro aiuto.
E come nostro Paraclito risvegli in noi
il suo ricordo.
Siamo infatti spesso smemorati.
Ci ricordi, con te, tutto quello
che Gesù ci ha detto.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!
Foto Pier Giorgio Marini
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento