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Profughi ucraini. L'accoglienza nelle parrocchie

E anche nelle famiglie, sempre più aperte. Le esperienze in canonica a Martorano (Cesena) e a Cannucceto (Cesenatico)

Ucraina, Ternopil: aiuti umanitari raccolti dalle Caritas in Europa. Foto diocesi Ternopil

Cosa fa la Chiesa locale per i profughi, molti si chiedono in queste settimane dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio scorso.

Oltre le raccolte di fondi e di materiali di cui abbiamo più volte scritto su questo sito e sull'edizione cartacea, ora le parrocchie sono scese in campo anche con l'accoglienza degli ucraini che giungono sul nostro territorio.

Dopo aver raccontato sabato scorso dei nove accolti nella canonica di Bagnarola (cfr pezzo a fianco) negli ultimi giorni abbiamo avuto notizia di altre due ospitalità.

Una a Martorano di Cesena dove il parroco, don Andrea Budelacci, ha con sé in casa sei persone, tre donne e tre minorenni.

"Grande è stata la gara di solidarietà che si è scatenata - dice il sacerdote che ha chiesto un aiuto - quando si è saputo di questa accoglienza. In tanti si sono mobilitati. Al momento siamo a posto".

A Cannucceto (Cesenatico), riferisce il parroco don Sauro Bagnoli, ci sono in questo momento tre donne ucraine, di cui una minorenne. In una famiglia del paese sono ospitate quattro donne, tutte maggiorenni e tutte tra loro parenti".

Intanto cresce ogni giorno il numero delle persone che chiedono, anche alla nostra redazione, come potersi rendere utili per i profughi causati da questa guerra assurda. 

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