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ESPERIENZA

Scout Cesena 6, campo di servizio nei terreni confiscati alla camorra

La testimonianza dei giovani cesenati in provincia di Caserta con l'associazione Libera

Foto di gruppo

I ragazzi e le ragazze del clan/Fuoco Alce nero del gruppo scout Cesena 6 (San Paolo e Santa Maria della Speranza) hanno partecipato al campo di servizio "E!State Liberi" organizzato dall’associazione “Libera” . L'esperienza si è svolta dal 12 al 17 agosto scorsi presso la cooperativa sociale "Al di là dei sogni", a Sessa Aurunca (Caserta).

"Siamo venuti a conoscenza di Libera - spiega Francesco Moretti, rover del clan - tramite amici che ci hanno fortemente consigliato l’esperienza: "Una volta nella vita è da fare!". Un'esperienza rafforzata dall’incontro preparatorio con Franco Ronconi, referente dell’associazione Libera di Forlì-Cesena e assiduo divulgatore di questa "vacanza alternativa". Qualche mese fa abbiamo contattato la cooperativa per fissare la data del campo e avere più informazioni: avremmo lavorato nei terreni confiscati alla mafia. Sapevamo che non saremmo stati soli, bensì che avremmo vissuto insieme ad altri scout e gruppi parrocchiali quest’avventura".

Giunti i giorni del servizio, prosegue Francesco, "dopo aver montato le nostre tende, durante il primo incontro, abbiamo conosciuto gli altri gruppi: eravamo 120 persone pronte a rimboccarsi le maniche. Ogni mattina ci si riuniva per dividersi nei vari compiti del giorno, si creavano dei gruppi misti che avrebbero lavorato insieme durante tutta la mattinata. Abbiamo selezionato fagioli, curato il verde e gli animali, pulito gli spazi, aiutato in cucina, raccolto nei campi, sistemato la zona ristoro per i pasti".

Nel tardo pomeriggio Libera ha proposto ai ragazzi momenti di testimonianza: "Il primo è stato quello di Simmaco, il presidente della cooperativa, che ci ha fatto scoprire il territorio campano, da chi è abitato e "dominato", da quali gruppi e quali clan mafiosi, cos’è la camorra, perché nasce e perché funziona. Ci ha spiegato come la camorra agisce tramite aiuti, favori, compiti e privilegi. Raccontandoci le storie di Alberto Varone e don Peppe Diana, Simmaco ci ha informato su chi ha lottato ogni giorno per una vita onesta dicendo "no" alla camorra".

Fra le testimonianze che più hanno colpito i ragazzi, quella di Antonio Paesano, uno dei soci della cooperativa. "Ci ha raccontato - riferisce lo scout cesenate - come le scelte della sua vita lo hanno portato da Simmaco che lo ha aiutato a rialzarsi da una vita da spacciatore internazionale e tossicodipendente. Antonio veniva chiamato "spacciatore", Simmaco lo chiamava "uomo". Tutti al campo sono uomini, ognuno con la propria sfortunata storia. Lì abbiamo compreso il valore del nostro servizio, non tanto la forza lavoro che siamo stati, ma il servizio come mezzo per comunicarci questo grande valore. Torniamo da Libera carichi di conoscenze, con la consapevolezza che ogni uomo ha valore e che la brutta strada che può aver preso non sarà per tutta la vita una targa da portarsi addosso, ma una difficoltà da superare e da testimoniare".

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