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Una nuova struttura per l'accoglienza notturna accanto al vescovado

Dopo l'appartamento dato in comodato gratuito a una casa-famiglia della Comunità papa Giovanni XXIII, la Diocesi, per volontà del vescovo Douglas, ha deciso di dedicare altri spazi per chi non ha nulla: una nuova casa per l'accoglienza nei locali dell'ex curia. Sarà inaugurata sabato 24 novembre.

Una nuova struttura per l'accoglienza notturna accanto al vescovado

Una nuova casa per l'accoglienza. Sarà intitolata ai coniugi di Martorano Bruna e Consilio Pistocchi e verrà inaugurata sabato 24 novembre alle 11, con ingresso in via vescovado 9, accanto alla Cattedrale. Nella nuova struttura i posti disponibili saranno 14.

I locali sono stati ricavati da quelli della ex curia. Dopo l'appartamento dato in comodato gratuito a una casa-famiglia della Comunità papa Giovanni XXIII, la Diocesi, per volontà del vescovo Douglas, ha deciso di dedicare altri spazi per chi non ha nulla.

Per l'occasione monsignor Regattieri sul settimanale diocesano Corriere Cesenate in edicola da oggi (giovedì 22 novembre) ha pubblicato un messaggio col quale spiega le motivazioni di una tale decisione.

Di seguito il messaggio del vescovo Douglas

Abbiamo fatto coincidere, di proposito, la celebrazione della 2ª giornata mondiale dei poveri con l’apertura del nuovo dormitorio diocesano. L’anno scorso la Giornata - voluta da papa Francesco al termine del Giubileo della Misericordia - ha visto il pranzo coi poveri nella chiesa di sant’Agostino. Quest’anno la Caritas diocesana nell’organizzare l’evento ha percorso strade diverse.

La prima è stata quella di coinvolgere le zone pastorali. Perciò in ciascuna di esse si sono tenuti incontri di sensibilizzazione, di preghiera e di animazione sul tema della Giornata. La seconda sarà l’apertura del dormitorio, sabato 24 novembre. A questo riguardo, ricordo che l’anno scorso alcune associazioni, compresa la Caritas, vista l’emergenza-inverno, organizzarono con grande tempestività ed efficacia l’accoglienza temporanea notturna in una casa privata, in città. Terminato l’inverno la casa è stata chiusa.

Ma non è terminato il bisogno. Ancora tanti fratelli e sorelle non sanno dove dormire. E l’inverno è di nuovo alle porte. Perciò, i locali della Curia, resisi liberi dopo il trasferimento degli uffici nell’edificio ex Sacra Famiglia (via don Minzoni, 47), in parte sono stati destinati, dal settembre scorso, all’accoglienza di una famiglia della papa Giovanni XXIII, che a sua volta ospita bambini e persone disagiate. Ora, il resto degli spazi, al primo piano, sarà occupato dal dormitorio diocesano che vuole essere una struttura permanente di accoglienza notturna per chi ne ha bisogno (con una disponibilità di 14 posti).

“Si dice che non si conosce veramente una nazione finché non si sia stati nelle sue galere. Una nazione dovrebbe essere giudicata da come tratta non i cittadini più prestigiosi, ma i cittadini più umili”. Queste parole di Nelson Mandela (1918-2013), il noto leader del movimento contro l’apartheid in Sudafrica, evidenziano con chiarezza e incisività che “Il volto di civiltà da assegnare a una nazione dev’essere calibrato non sulle curve alte e i picchi del benessere oppure sui parametri medi che uniformano, ma sull’attenzione riservata proprio agli ultimi” (Ravasi). Il dormitorio vuole essere per la nostra Chiesa e per la Città un’ulteriore sollecitazione per tutti perché cresca questa attenzione ai poveri: per noi cristiani ciò è parte costitutiva della nostra fede. Senza la carità effettiva la fede è vuota. L’attenzione ai poveri non è “la moda di un pontificato”, ha affermato papa Francesco domenica 18 novembre durante la Messa in San Pietro. Traducendo quest’espressione nella nostra situazione, verrebbe da dire che l’amore ai poveri non è la moda di un episcopato, non è la moda di un parroco o di un’associazione. È esigenza della vita cristiana; per un vescovo, un sacerdote, un diacono, una famiglia, un religioso, un laico, per tutti “è riconoscersi mendicanti di salvezza, fratelli e sorelle di tutti, ma specialmente dei poveri, prediletti dal Signore” (papa Francesco, Omelia 2ª Giornata dei poveri, 18 novembre 2018).

Il dormitorio sarà intitolato alla memoria di Consilio e Bruna Pistocchi. Non credo sia necessario spiegare le ragioni di questa scelta. È stato spontaneo trovarci d’accordo e condividere all’unanimità la proposta di intitolare la struttura al loro nome (lei deceduta nel 2010, lui nel 2012). Questa ‘coppia diaconale’ si è spesa per i poveri con ammirevole ed esemplare dedizione.

La nostra Chiesa si arricchisce di un’ulteriore opera-segno di carità. Ma non è e non vuole essere un motivo di vanto e di puro orgoglio: bensì un permanente appello a tutti perché, vedendo le opere, rendano gloria a Dio (cfr Mt 5, 16).

Douglas Regattieri, vescovo

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