Visita pastorale del vescovo Douglas in Venezuela. Diario di viaggio/7

Prosegue il racconto del viaggio pastorale del vescovo Douglas in Venezuela. Don Sauro Bagnoli, aiutato da Roberto Mazzotti, ci ha inviato foto e testo che di seguito pubblichiamo.

Sul prossimo numero del Corriere Cesenate in uscita giovedì 18 gennaio pubblicheremo un resoconto del viaggio. Ora spazio al diario di viaggio n. 7.

Martedì 9 gennaio è una giornata serena, con 24 gradi.

Oggi visita ufficiale a Guiria, città della diocesi di Carupano sul golfo de Paria dove don Giorgio e don Derno hanno iniziato il loro servizio nell'aprile 1988.

Il viaggio si preannuncia lungo e impegnativo perché i 135 km di distanza sono da percorrere su strada con diverse buche e numerosissimi dossi artificiali che impongono un'andatura moderata e in alcuni tratti rallentata fino a passo d'uomo per evitare sconquassi e danni alle automobili.

La partenza è prevista per le 8 ma solo alle 8,50 riusciamo a partire con due automobili.

Alle 11,30 facciamo tappa nella parrocchia di Irapa dove c'è un sacerdote, don Itamar, che ha studiato a Roma e ha prestato servizio per due anni a San Giacomo di Cesenatico. È un prete "di frontiera": entrato nella parrocchia due anni fa ha trovato una situazione delicata perché bande contrapposte si fronteggiavano anche con conflitti a fuoco da cui erano scaturiti morti. Con pazienza e tenacia don Itamar ha avviato un'opera di mediazione a partire dal messaggio evanngelico, convincendo le diverse fazioni ad abbandonare la logica della violenza, della vendetta e della ritorsione. Si sono così instaurati rapporti più distesi. Da un anno sono terminati gli scontri e si è creato un clima più sereno. Questo ha favorito anche una maggiore partecipazione alle celebrazioni e alla vita della parrocchia.

Nella parrocchia di Irapa siamo stati accolti in canonica da alcuni laici e dal parroco che ci ha offerto una merenda con acqua fresca.  Rinfrancati da questa sosta, abbiamo fatto visita alla chiesa parrocchiale, anch'essa molto bella e ben tenuta.

Quindi abbiamo ripreso il viaggio verso Guiria assieme a don Itamar che si è unito alla carovana.

Siamo arrivati a destinazione alle 13. Il parroco don Juan con un suo collaboratore ci ha accolto con grande calore e ci ha ospitato a pranzo a base di pesce. Ci è stata servita anche una bottiglia di vino cileno, una vera delizia.

Alle 14,00 siamo partiti per visitare il "Centro di Formazione Integrale Sant'Antonio" SEFISA che fu avviato nel 1988 dalla parrocchia di Guiria con l'appoggio di alcune associazioni internazionali e anche della diocesi di Cesena-Sarsina. Quest'opera era stata progettata come luogo di istruzione e formazione per l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro offrendo loro competenze professionali. Dal 1998 al 2015 il coordinamento di questo centro è stato svolto da una comunità di suore salesiane di Maria Ausiliatrice.

Attualmente nei locali della struttura opera l'associazione educativa "Fe y Alegria" che si occupa della formazione scolastica e della avviamento al lavoro dei ragazzi e dei giovani.

Nel centro è pure presente una famiglia del Cammino Neocatecumenale col compito di coordinare le attività e gestire la struttura.

Alle 15,30 partiamo per far visita alla scuola gestita dalle suore Salesiane alla periferia di Guiria. Sono 680 gli studenti di vari ordini e gradi che frequentano questa scuola. Visitiamo gli ambienti, facciamo una breve merenda e concludiamo con la benedizione del vescovo alle suore e alla loro opera educativa rivolta a tanti giovani e ragazzi. Si tratta davvero di un centro ben organizzato e gestito in maniera impeccabile da 4 suore Salesiane di cui tre provengono dalla vicina Colombia e una dal Venezuela. Questa è una conferma che, anche in situazioni non favorevoli o addirittura ostili, quando ci sono persone ben motivate e sostenute da ideali alti, è possibile ottenere risultati molto positivi sul piano organizzativo ed educativo.

Alle 16,45 riprendiamo la via del ritorno a Playa Grande reso ancor più impegnativo anche per il calare delle ombre serali.

Arrivati a casa abbiamo consumato la cena in canonica e siamo andati a coricarci, stanchi ma contenti per aver vissuto ancora una volta esperienze molto intense e arricchenti.