lettere in redazione
Caro direttore, chi si fida più di Dio? Ci siamo sostituiti a Lui
La creatura si è rivoltata al suo creatore.. Dove eravamo noi quando Dio creava il cielo e la terra? È lui che ha fatto noi e non viceversa
Caro direttore, il brano del Vangelo di oggi è come sempre di una attualità imbarazzante. Meriteremmo che il Signore ci mettesse un piede sulla testa e ci facesse affondare giù finché il nostro respiro ci muschi con l'acqua salata. Perché noi siamo Pietro oggi!
Leggevo un commento al Vangelo che mi ha allargato il cuore e la mente. "dove regna la paura è perché vi manca la fede". Non ci fidiamo più di Dio, o meglio non ci siamo mai fidati di lui. Vogliamo noi decidere chi, cosa, quando, dove e perché e non Dio. La creatura si è rivoltata al suo creatore.. "Dove eravamo noi quando Dio creava il cielo e la terra?" È lui che ha fatto noi e non viceversa! E rincaro la dose. Gli uomini di poca fede o quasi nulla sono proprio quelli di Chiesa. Le famiglie non generano più figli per paura.. I figli non si consacrano più al Signore per paura.. C'è poco da dire e sarà sempre peggio. Altro che punizione di Dio. Questo covid-19 è una manna dal cielo. Vedremo chi sono i veri cristiani.
Grazie per l'ospitalità.
Massimo Pieri (Pepe)
Carissimo Pepe, hai ragioni da vendere...
Mi sorprende sempre una frase ormai tipica che tutti ripetiamo quando veniamo a conoscenza della morte di qualche persona vicina a noi. La domanda tipica è: che è successo? Come a voler dire: come mai non si è riusciti a fare nulla? Impossibile: si poteva e si doveva fare qualcosa. Sì, perchè ormai ci crediamo immortali. Potentissimi. E davanti alla morte, che non risparmia nessuno, ci scandalizziamo e di conseguenza la evitiamo, senza neanche nominarla più.
Dio? Gli uomini, noi tutti, uomini e donne, ci curiamo ancora di Dio? E Dio che c'entra con la nostra vita? E non è questione di gente di Chiesa o meno. Si tratta di una faccenda che riguarda tutti. Eppure... Eppure in ciascuno di noi alberga una nostalgia che ci precede e che ci conduce dove noi neppure pensiamo. Invece, e purtroppo aggiungo, ci lasciamo sopraffare da altro, dal rumore, dalla confusione, fino al momento in cui arriva il coraggio di ascoltare noi stessi e il nostro cuore che reclama. Il resto? L'ho scritto e ripetuto infinite volte, ormai. Il resto viene di suo, di conseguenza.
Alla prossima.
Francesco Zanotti
zanotti@corrierecesenate.it
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