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emergenza sanitaria e fede

Coronavirus. In un periodo di contatti lontani un'esperienza che aiuta a incontrarsi

Da Torino, la lettrice Giulia Martini invita a scrutare questa esperienza cristiana che favorisce gli incontri tra le persone

Foto Siciliani-Gennari/SIR

Caro direttore, anche nelle nostre piccole comunità locali stiamo vivendo un difficile periodo di isolamento umano causato dall'emergenza sanitaria.Da qui ho pensato di proporvi alcuni spunti per sviluppare un articolo in chiave sociale/relazionale/spirituale sul tema del Matrimonio e della Famiglia.Potete valutarlo per le vostre sezioni tematiche oppure come lettera, sia per la stampa sia per i vostri canali d'informazione telematici. A scuola ci istruivano che le crisi umane e spirituali possono trasformarsi in opportunità per crescere e generare nuova vita. Ma sovente la pratica non è facile come la teoria.Ecco, in questa prospettiva, le attuali distanze/separazioni forzate possono aiutarci a riscoprire alcuni valori profondi: relazioni umane, accogliersi e ascoltarsi, conoscersi interiormente, sapere attendere, speranza, fede nel quotidianità e nelle difficoltà.Lo spunto attraverso cui parlare di questi temi riguarda una realtà particolare, poco conosciuta in ambito cattolico di promozione della famiglia e della vita.Si tratta di un argomento molto importante e delicato per le nostre comunità: quello delle persone credenti che desiderano autenticamente formare un matrimonio e famiglia cristiana, ma che per vari motivi non hanno incontrato il marito o la moglie con cui condividere questo cammino di fede e impegno di vita.Il servizio si chiama Movimento Anello d'Oro, ed è organizzato da un Consultorio cattolico senza fini di lucro chiamato Istituto La Casa. Fu fondato nel 1950 da un sacerdote, don Paolo Liggeri, proprio con l'intuizione di dare un aiuto concreto per formare famiglie su valori cristiani.L'aspetto tutt'oggi innovativo è che non si tratta di un'agenzia matrimoniale che crea abbinamenti, bensì di un'opportunità d'incontro in cui ciascuno deve comunque impegnarsi come in qualsiasi altra conoscenza amicale.
Da quello che ho potuto leggere, si tratta di un servizio con una lunga esperienza e sensibilità, e gli iscritti sono di tutta Italia e di ogni età. Sul loro sito sono presenti informazioni e anche testimonianze (www.istitutolacasa.it ).Non conosco questo servizio per esperienza diretta, perché quando l'ho appreso ero già sposata. Ne ero invece venuta a conoscenza tramite una lettera su Famiglia Cristiana, e mi aveva colpito molto per la delicatezza, unicità e motivazioni profonde che porta avanti. Da allora, quando mi capita di conoscere ragazze e donne credenti che hanno difficoltà a incontrare persone che condividono valori umani e cammino di fede, segnalo loro con discrezione questo servizio.E generalmente rispondono con un sorriso e luce negli occhi: si tratta di un'opportunità certamente 'non convenzionale', ma che può parimenti essere il punto d'inizio per una conoscenza pienamente umana, quindi da sviluppare nella realtà e da coltivare nella quotidianità, così come avviene in tante altre situazioni sociali di oggi.È un'iniziativa che potrebbe essere di aiuto a molte persone, e per questo meriterebbe maggiore visibilità sui mass media che promuovono i valori della famiglia e della fede cristiana.Vi ringrazio per la vostra dedizione e servizio, e vi saluto con cordialità in questo tempo di Pasqua di Nostro Signore. Giulia Martini - Torino

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