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emergenza sanitaria e scuola

Coronavirus. Una maestra scrive ai genitori: "In tutte le guerre, la storia ci insegna, che chi ci rimette sono i più deboli: bambini ed anziani"

"Caro direttore, il mio lavoro mi piace. Ormai è un mese che non usciamo di casa e ogni giorno tento tante strade per mantenere in esercizio gli alunni. Ho inviato questa lettera ai genitori degli alunni di terza elementare"

Foto agensir.it

Caro direttore,

mi chiamo Maika Dall'Ara e sono insegnante di italiano in terza alla scuola primaria Salvo D'Acquisto a Cesena. Sono una maestra. Il mio lavoro mi piace. Ormai è un mese che siamo a casa e ogni giorno tento tante strade per mantenere in esercizio gli alunni. Ad esempio col selfie del telefonino produco dei video di spiegazioni che invio alla rappresentante per girarla alla chat whatsapp dei genitori, per farla arrivare a tutti (alcuni non hanno il computer). Produco dei video con screenomatic che ho imparato a realizzare dai tutorial degli youtuber. Leggo la storia della buonanotte, che è un video di 3 minuti, poichè possa arrivare ai bimbi una storia che invio ogni sera alle 20 sempre con whatsapp che è la strada più sicura per avere l'attenzione di tutti i genitori. I genitori, dopo le prime settimane di disorientamento, si sono resi conto che i bambini hanno bisogno di mantenere i contatti con la scuola. Che non è una vacanza il periodo che stanno vivendo. Anzi: per alcuni bambini è una reclusione in appartamento senza la possibilità di uscire per mancanza di un giardino o un cortile....  Alcuni genitori sono preoccupati che i figli "perdano l'anno", che non imparino e che allora perdano le conoscenze e le competenze acquisite. Ho inviato ai genitori degli alunni di terza elementare della scuola dove insegno questa lettera, che allego, per tranquillizzare tutti coloro che stanno addosso ai figli che improvvisamente hanno interrotto le lezioni di violino, di inglese madrelingua, di ginnastica acrobatica, di danza classica, gli allenamenti di basket, tennis, calcio.... insomma da iper-impegnati fuori di casa si sono ritrovati soli con i figli in casa. Come me. Che ho scoperto di avere due figli adolescenti divertenti e coccolosi nonostante i 17 e 14 anni.

Di seguito la lettera ai genitori

Cari genitori,

stiamo vivendo una guerra contro un nemico invisibile, un virus. In tutte le guerre, la storia ci insegna, che chi ci rimette sono i più deboli: bambini ed anziani. Gli anziani poiché il Coronavirus ha dimostrato che statisticamente hanno più probabilità di morire. I bambini, che devono restare a casa, rischiano di diventare una generazione impaurita, chiusa. Dobbiamo difendere i nostri anziani convincendoli a seguire le disposizioni delle nostre autorità. Dentro casa c’è un luogo sicuro. Il virus in casa non c’è. Evitiamo di uscire per non portarcelo in casa. Dobbiamo difendere i nostri bambini cercando di fargli vivere una quotidianità che abbia un senso. Cercate di essere più affettuosi con loro. Cercate di spiegargli che è importante seguire le regole. Cercate di tranquillizzarli. Cercate di giocare con loro e di divertirvi. Più ridete con loro e più scacciate la paura. La loro paura di bambini. La vostra paura di adulti, che è anche la mia paura e che non deve atterrire i nostri figli. Giocate al gioco: facciamo finta che fuori c’è la guerra e qui in casa c’è la pace, la bellezza, la serenità e stiamo bene insieme.

Mi sento impotente quanto voi. Mi sforzo di seguire le regole e cerco di svolgere, per quanto mi è possibile, il mio lavoro. Ma senza di voi, noi insegnanti di scuola primaria non ce la possiamo fare. Giocate al gioco d’imparare insieme ai vostri bambini e stategli accanto quando leggono, quando scrivono, quando contano… incoraggiateli e anche se fanno degli errori e sbagliano correggeteli con amore, con senso del gioco, con un sorriso.

Non sono preoccupata che il loro percorso di apprendimento subisca degli arresti irreparabili. L’apprendimento è ciclico. Ciò che non imparano come a scuola in questi mesi lo impareranno più avanti. Adesso è il momento di resistere alla noia, alla voglia di uscire, alla paura. E’ il momento d’imparare che siamo parte della razza umana. Che pregare aiuta. Che è importante stare a casa.

I vostri figli stanno crescendo e stanno imparando ogni giorno. Anche se non sono a scuola. Imparano dagli adulti che hanno vicino. Se gli sorridete impareranno a sorridere. Se li abbracciate impareranno ad abbracciare. Se leggete qualcosa per loro impareranno a leggere. Se li incoraggiate in modo benevolo impareranno a vivere bene.

Vi abbraccio con affetto. Vi garantisco che stiamo lavorando per cercare delle soluzioni valide attraverso l’educazione a distanza. Non eravamo preparate ad una simile emergenza. Perciò scusate le mancanze e abbiate fiducia. Noi insegnanti teniamo ai nostri alunni tanto quanto voi tenete ai vostri figli. Portiamo pazienza.

Maestra Maika

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