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Dopo l'intervista a Spinelli interviene Zoffoli: la rottura del centrodestra è stata sulla Lega

Prosegue e si allarga il dibattito in vista delle elezioni amministrative del 2019.

Dopo l'intervista a Spinelli interviene Zoffoli: la rottura del centrodestra è stata sulla Lega

Caro direttore,
vorremmo fare, in un libero confronto e dialogo, alcune considerazioni sull’articolo/intervista di Michelangelo Bucci a Stefano Spinelli dell’8/11 u.s.

Tralasciando la singolarità con cui emergono alcune candidature a Sindaco, all’interno di quello che rimane dell’attuale gruppo politico di Libera Cesena, concordiamo col giudizio di Bucci quando dice a Spinelli che “il nodo centrale dell’attuale fase sia l’apertura alla Lega”: questa è stata la principale causa della mia e nostra uscita da Libera Cesena. La Lega a nostro avviso ha perso i connotati originali di movimento identitario padano (e quindi circoscritto ad una realtà territoriale), diventando riferimento per il nazionalismo, il populismo e il neo-fascismo nostrani; posizioni oggi purtroppo dominanti un po’ dovunque, in Europa come in America. È un’onda “anomala” che molti cavalcano per non andare a fondo.

Attualmente in Italia (e anche localmente a Cesena) non esiste più “il centrodestra”; esiste una destra estremista e anti-liberale, a nostro avviso foriera di pericoli per la democrazia.

Spinelli dice di non poter prescindere da un dialogo con la Lega! Questa affermazione nasce da una condivisione della linea politica della Lega, oppure dal fatto che questa è portatrice, comunque, di “voti”?

Ma la cosa che maggiormente risulta preoccupante è che si possa trovare nei valori etici (e quindi capiamo valori cristianamente intesi) il collante a destra. Per Spinelli la Lega è alfiere dei “principi non negoziabili”. Noi pensiamo che l’impegno “nel mondo” debba partire dalla propria identità di cristiani, anzi di “cattolici”, non in forma “ideologica” ma come modo di essere, di vivere i rapporti con gli altri, perché non possiamo avere due facce, una pubblica e una privata lontana dai microfoni e a riflettori spenti.

Riteniamo che la scelta migliore non sia quella di rinchiudersi in un recinto accusando e contrapponendo gli altri; né tantomeno fare politica con chi consenta di affermare solo alcuni di questi valori e non tutti gli altri.

A noi sembra che la difesa dei principi non negoziabili da parte della Lega sia di natura ideologica!

Scrive Papa Benedetto: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.” (Deus Caritas est n.1). Questo è il cuore del cristianesimo come la Chiesa tramanda da duemila anni. L’etica e i principi vengono dopo e se diventano prioritari, si snatura il messaggio cristiano.

Compito della politica è cercare le necessarie mediazioni tra posizioni, identità, idee necessariamente ed inevitabilmente diverse per costruire il bene comune consapevoli che si è nel mondo e in questa società, che si agisce in un sistema democratico con regole e modalità; e mediare non è una parolaccia, non è un “male” perché nessuno è depositario della verità e dunque occorre essere sempre aperti e disponibili al confronto ed al dialogo.

I valori irrinunciabili e non mediabili che dice di avere a cuore Spinelli sono anche i nostri, ma la solidarietà, l’accoglienza, l’attenzione privilegiata ai più bisognosi e indifesi, il lavoro per tutti, le politiche famigliari, la lotta alle discriminazioni sono principi negoziabili? O sono solo fisime da relegare alla San Vincenzo o alla caritativa domenicale? O non devono essere invece l’anima dell’azione politica per un cattolico? (come tu direttore ci richiamavi indirettamente parlando della scandalosa vicenda di Lodi).

Infine sgomenta la “cerchia” di alcuni partner che Spinelli annovera; sono significativi i post della Celletti (Lega) e della Ricci (Romagna Opera) che versano veleno nei confronti della Chiesa Cattolica, del Papa (non il “nostro” Papa, ma “il” Papa) e di Avvenire colpevoli di parlare di dialogo con l’Islam, di solidarietà, di accoglienza, di integrazione.

Per chi si trova a suo agio in questa compagnia buon pro gli faccia; però qualche dubbio ritengo debba essere sollevato! Personalmente e come gruppo ci sentiamo politicamente ed idealmente lontanissimi da questi signori e da queste signore; e se questo è il vento che soffia oggigiorno… pazienza, noi andremo controvento; continueremo a lavorare perché la gente si risvegli dall’ubriacatura (e a Lodi ha dimostrato di esserne capace) e possa fare scelte più consone al bene comune.

Grazie per l’ascolto.

Gilberto Zoffoli
Coordinatore Politico
Popolari per Cesena

Carissimo Gilberto,
ben venga che il Corriere Cesenate, come è nella sua vocazione, possa offrire occasione di confronto e dialogo, soprattutto in un periodo storico in cui i cattolici sono impegnati in diversi schieramenti politici. Sarebbe in ogni caso auspicabile che il dialogo non si riducesse a uno confronto, a volte sterile, sui massimi sistemi tra schieramenti contrapposti, ma si occupasse di più dei problemi reali delle persone, come avviene ogni giorno quando si guida un’amministrazione locale.

In questi anni alla guida del Corriere Cesenate ho capito che la gente, tantissima gente e di ogni categoria, mi fa presente, mi scrive, mi dice, mi ferma per strada, molto di più per i problemi concreti della quotidianità che non sulle battaglie ideologiche che a volte rischiano di apparire fuori tempo massimo. Per il resto, caro Gilberto, grazie per questa tua riflessione che offriamo a tutti i lettori per allargare e proseguire nel dibattito.

Alla prossima.

Francesco Zanotti
zanotti@corrierecesenate.it

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