L'accoglienza degli ucraini e la ripartenza

Caro direttore, 

e così se ne vanno, in punta di piedi come sono arrivati...

Marzo 2022: nuclei di ucraini fuggono per scappare dal conflitto in corso. Giorni di viaggio, frontiere da oltrepassare, disagi da sopportare. 20 marzo: arrivo a Cesena e richiesta alla Caritas di sostegno, aiuto, casa. Una prima provvidente accoglienza nella casa di Olga, conterranea, ma ormai più italiana che ucraina e l’uso del traduttore google ci dà subito la possibilità di scambiare semplici messaggi, ma è il cuore a parlare e a godere della reciproca conoscenza. E così abbiamo conosciuto Luba coi figli Anatoly e Vira e Dasha con la piccola Marina.

Come Olga, veramente tanta la disponibilità data alla Caritas di cittadini che hanno offerto ciò che avevano. Chi ha procurato cibo, chi ha dato contributi economici, chi ha messo a disposizione una stanza, chi si è ritirato in un piano per lasciare il restante spazio agli ospiti, chi ha rinunciato a tutto l’appartamento estivo del mare per questa generosa accoglienza.

L’impegno di Caritas è stato quello di adeguare le richieste alle offerte nel modo più confortevole possibile e in base alle varie esigenze. Accoglienza sincera, cuori aperti, desiderio di sorrisi e serenità, ma soprattutto relazioni sincere fatte di “fatti” e col cuore.

Dopo tre mesi di appoggio, di aiuto e relativa tranquillità, si è fatto forte il desiderio di ritornare a Mykolaiv per riabbracciare mariti, padri, parenti e amici. E ieri la partenza, un viaggio della speranza in terre martoriate che probabilmente non offriranno più il lavoro come sei mesi fa. Desiderio di ricostruire, di toccare la propria terra, di riabbracciare tutti. Desiderio di costruire in pace per ripartire piano piano, continuando a sostenerli perché avranno bisogno ancora del nostro aiuto.

E le amicizie iniziate non finiranno facilmente. Il saluto delle bimbe è più eloquente delle parole (cfr. foto qui sotto).

Floriana e Ivan Bartoletti Stella - Cesena