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Esame di maturità 

L'esame di maturità? "Insieme ce la possiamo fare"

La lettera di alcuni docenti del Liceo Righi che credono nei loro studenti

Un flash mob degli studenti del Liceo Righi

Di seguito pubblichiamo la lettera ricevuta da alcuni docenti del liceo Scientifico "Augusto Righi" di Cesena, a proposito dell'esame di maturità e delle relative prove scritte previste. 

Gentile direttore,

siccome nel dibattito sull'esame di maturità si stanno ascoltando tutti i pareri tranne quelli di chi coi ragazzi vive tutti i giorni e con loro ha affrontato la pandemia, la Dad, la Did e tutte le fatiche conseguenti, proviamo a dire la nostra. Sappiamo che sarà un parere fuori dal coro e non sarà preso in considerazione, ma siccome, volenti o nolenti ci siamo sempre stati, è nostro dovere oltre che nostra volontà esserci ancora.

Abbiamo, in questi tre anni, fatto di tutto e di più per permettere ai ragazzi di formarsi, come persone e come studenti. Servono esempi? Ore passate a preparare lezioni che potessero fare tenere accesa la telecamera e il cervello, a selezionare i contenuti per evitare la sovraesposizione agli schermi senza far perdere il senso e il valore di quello che si stava facendo, a preparare prove che non consentissero di copiare, ma stimolassero i ragazzi anche a distanza.

Per non parlare delle telefonate, delle mail, dei messaggi a ogni ora del giorno e della notte perché la pandemia ci ha resi sempre reperibili e, scusate la punta di orgoglio, talvolta siamo diventati punto di riferimento di ragazzi e famiglie in difficoltà. Abbiamo inviato vocali, riassunti, materiali con tutti gli strumenti che avevamo a nostra disposizione, differenziando i canali per raggiungere tutti. Tutto questo per sentirci dire che "i ragazzi non sono pronti" per fare delle prove scritte.

Non è vero. Lo sono eccome, specie se le prove sono, come stabilito dal Ministro, preparate dalla commissione che conosce e ama questi ragazzi che sono diventati ancora di più i nostri figli in questi anni difficili. Lo sono perché hanno affrontato una pandemia e sanno di poter scalare le montagne, se vogliono, con noi al loro fianco. Loro che hanno cercato la connessione per tutta casa, si sono connessi anche quando erano malati, ci hanno chiesto la Dad ancora prima di avere decreti e indicazioni, hanno indossato le mascherine per ore e ore, hanno creato gruppi di studio e di ripasso per ovviare alle difficoltà che hanno incontrato.

Che insieme abbiamo incontrato e che incontreremo di qui a giugno. Mica ci tiriamo indietro, anche se questo vuol dire tanto lavoro in più per noi, anche per noi docenti. Capiamo che alcuni o la maggior parte dei ragazzi vogliano fare un esame più facile. È nella natura umana cercare la strada più semplice. Ma non è questo l'insegnamento che dobbiamo dare loro. Si meritano di dimostrare che ce la possono fare.

Insieme ce la possiamo fare. La Scuola (notare la S maiuscola), nonostante tutto, ce la fa.

Alcuni insegnanti che amano il loro lavoro e credono nei loro ragazzi

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L'esame di maturità? "Insieme ce la possiamo fare"
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