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L'opinione di una lettrice: "Dal Pug assoluta indeterminatezza"

La critica al nuovo Piano urbanistico: "Tanti slogan, poca concretezza"

(foto archivio)

Caro direttore,

si sono conclusi gli incontri di presentazione del Pug (Piano urbanistico Generale) di Cesena, alla cittadinanza. Si tratta di una mastodontica opera, che ha richiesto due anni di lavoro, una miriade di incontri, pubblicazioni, laboratori, questionari focus group. Pur senza voler entrate negli aspetti tecnici, l’impressione è che sia stato prodotto un complesso farraginoso, incongruente e diversamente interpretabile di norme, tali da mettere a dura prova gli stessi tecnici che dovrebbero applicarle. Ma l’aspetto più sconcertante, che balza agli occhi di un cittadino che voglia addentrarsi nella comprensione di questo strumento, che dovrebbe sostituire i vecchi Prg, è la sua assoluta indeterminatezza.

Ci si trova di fronte a una caterva di dichiarazioni di intenti, linee di principio, buoni propositi (definite Strategie), ma che non contengono alcunché di concreto. Cliché, espressioni d’uso ormai comuni, quando non semplici slogan. “Affrontare la sfida climatica ambientale”, “Potenziare la rete ecologica territoriale ed urbana”, “Rendere la città attrattiva”, ”Favorire i processi di rigenerazione urbana”: principi sicuramente condivisibili, ma validi qui come altrove, proprio perché generici.

Ma quali sono le azioni che sottendono a tali dichiarazioni? Quali sono le scelte di gestione urbana nel concreto? Ben poca cosa in quanto il Pug, come ci viene spiegato, non è uno strumento progettuale.

Ciò significherebbe che la tanto decantata partecipazione dei cittadini (peraltro prevista dalla legge), dove i pochi presenti hanno dimostrato di impegnarsi al meglio, in realtà sarebbe servita solamente a condividere affermazioni ovvie e generiche. Senza poter entrare nel merito delle reali scelte di pianificazione pubblica.

Resta pertanto da verificare quali saranno gli spazi consentiti alla partecipazione dei cittadini e delle associazioni nella gestione attuativa delle scelte urbanistiche. Con particolare riferimento agli “accordi con soggetti privati“: una sorta di negoziazione tra Pubblica amministrazione e soggetti privati introdotto dalla vigente Legge urbanistica regionale (articolo 61), che potrebbe, se mal gestito, precludere ogni possibilità di coinvolgimento e di controllo da parte della comunità sulle decisioni che hanno dirette ripercussioni sulla vita dei cittadini.

Tiziana Lugaresi

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