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nuove generazioni dimenticate?

La vera emergenza dopo il lockdown è la situazione dei giovani

Pubblichiamo l'intervento dei giovani di Laboratorio Cesena

La vera emergenza dopo il lockdown è la situazione dei giovani

Laboratorio Cesena, movimento di idee apartitico nato alcuni anni fa, torna ad occuparsi della situazione dei giovani, spesso dimenticati dal dibattito politico nazionale e locale."Le previsioni e le evidenze delle ultime settimane parlano chiaro - commentano gli esponenti del think tank - nel periodo post-lockdown i giovani rischiano di essere coloro che pagheranno il conto più "salato" dal punto di vista economico e sociale, in assenza di interventi concreti e lungimiranti da parte delle istituzioni"."Analizzando il mercato del lavoro - prosegue Laboratorio Cesena - dove i dati prima del Covid non erano certo rosei (l'Italia ha il tasso di occupazione giovanile più basso tra i paesi europei e il più alto tasso di giovani che non studiano e non lavorano) si assiste a una situazione di stallo prodotta da un lato dall'incertezza vissuta dalle imprese e dall'altro dal "rallentamento" del sistema dell'istruzione e della formazione che pone ulteriori ostacoli: pensiamo al blocco dei tirocini e dell'alternanza scuola-lavoro per vari mesi, nonché agli scambi internazionali come l'Erasmus molto ridotti". "Il fenomeno è diffuso in tutti i Paesi - continuano i componenti di Laboratorio Cesena - tanto che recentemente l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha lanciato un monito alle istituzioni proprio sul futuro lavorativo dei giovani, problemi che si stanno verificando anche in un'area economicamente solida come la Romagna. La nostra Camera di Commercio, nell'ultimo bollettino Excelsior, evidenzia che per il mese di luglio a Forlì-Cesena sono previste circa 1600 assunzioni, dato in calo del 31% rispetto allo stesso periodo del 2019. Si tratta in gran parte di lavoratori stagionali, spesso under-35, quest'anno assunti in misura inferiore anche a causa della situazione del turismo. Al contempo continua a persistere, nonostante la crisi, il problema del difficile reperimento di tante figure professionali (operai, autisti, cuochi, ecc)"."Ma oltre al lavoro dipendente c'è anche l'autoimprenditorialità, dove i dati sulle nuove imprese giovanili sono scadenti. Ciò riteniamo sia anche il frutto di politiche inadeguate, basti pensare che nei vari decreti che si sono succeduti negli ultimi mesi non ci sono misure specifiche a favore delle nuove imprese e dei giovani, anzi gli interventi agevolativi (finanziamenti e contributi) erano basati sui fatturati conseguiti negli anni precedenti"."Comprendiamo come le priorità in questa fase siano tante e non esistano soluzioni semplici - concludono gli esponenti cesenati - ma se non si interviene ora elaborando progetti seri e a lungo termine si rischia di sprecare talenti ed energie preziose. Chiediamo alla politica locale e regionale uno sforzo straordinario (insieme al sistema delle imprese e della formazione) per affrontare il problema dello skill mismatch potenziando l'orientamento scolastico, per facilitare l'acquisizione di nuove competenze da parte dei giovani realmente utili per il nostro tessuto economico, per favorire il ricambio generazionale nelle imprese sostenendo i giovani che si vogliono mettere in gioco, ma anche per elaborare attività (ad esempio in ambito civico o sociale) che impegnino proficuamente il tempo dei tanti ragazzi che si trovano senza lavoro e senza studio. Sono solo alcuni temi che devono essere ben sviluppati, ad esempio attivando un "forum per il futuro degli under-35 cesenati" al quale potrebbero partecipare tutte le forze politiche, economiche e sociali del territorio dando un contributo fattivo".

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