Massimo Pieri scrive al direttore: "Basta con lo sciacallaggio mediatico di certi media"

Caro Francesco, è questo il momento di vedere se abbiamo costruito la casa sulla roccia, cioè in Dio, che non ci esula dalle disgrazie o sulla sabbia delle nostre presunzioni, di coloro che pensano di sapere tutto o di dire a Dio quello che deve o non deve fare, di accusarlo di far finta di non vedere o di non sentire il lamento del suo popolo. Ma Dio ha già fatto quello che doveva fare: ci ha dato suo Figlio.

Caro Francesco è questo il tempo dello sciacallaggio mediatico.. ore e ore di annunci e proclami, di dibattiti interminabili a cercare soluzioni improbabili, di consigli e decreti inascoltati. Basta. Lo si è detto in tutte le lingue e in tutte le salse: state a casa. Se poi quella infida carogna del Coronavirus ti becca hai finito di ridere. E non lamentiamoci se qualcuno muore (un parente stretto o un amico) senza i saluti e convenevoli o senza il conforto religioso.

Il mio pensiero oggi va ai tanti sacerdoti e pastori nel bergamasco portati via da sorella morte, un'altra che come il Coronavirus non guarda in faccia a nessuno. Penso alle loro greggi lasciate senza il pastore. Ahimè, che ne sarà di loro?

Comunque, caro direttore, ancora una volta ci passa davanti alla faccia un'altra ecatombe, dopo le guerre mondiali, i terremoti, le alluvioni e tutto e di più e ancora abbiamo dimenticato il monito del Vangelo: "Il Signore viene come un ladro, nella notte, quando meno ce lo aspettiamo... Stiamo pronti quindi con le lanterne accese" e (aggiungo io) la corona (del rosario) in mano e dall'altra la sua Parola. Lui ha promesso di essere con noi fino alla fine del mondo, in questa (purtroppo) per noi valle di lacrime.

Grazie. 

Massimo Pieri - Pepe