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Welfare

Al via il doposcuola del Distretto della felicità

Dal 3 novembre, porte aperte a 55 bambini dai 6 agli 11 anni, pasto e compiti, servizio gratuito 

Luca Piscaglia

Dal 3 novembre il Distretto della felicità apre un doposcuola gratuito per bambini dai 6 agli 11 anni.  

Il servizio sarà organizzato a San Mauro Pascoli, in tre centri educativi attivi rispettivamente con 25 posti presso la scuola primaria Montessori, 15 presso la primaria Zavalloni e altri 15 presso la secondaria di primo grado Giovanni Pascoli. In tutto 55 i bambini che potranno essere accolti per venti settimane, fino al 30 aprile 2022, secondo una graduatoria per la quale si potrà fare domanda fino al 23 ottobre.

Le attività saranno gestite dalla Cooperativa Millepiedi e dalla onlus La Finestra, tre pomeriggi a settimana, dalle 12.45 alle 17, con pranzo e compiti compresi. Il tutto completamente gratuito, per andare incontro alle famiglie più bisognose, che non hanno potuto affidarsi ad altri servizi.  

“Gli orari – spiega Piscaglia – sono in linea con quelli dei lavoratori delle aziende che hanno aderito al Distretto della felicità. Vogliamo sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio, favorendone l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale”. 

Il progetto ha potuto contare su finanziamenti regionali di 40 mila euro a seguito della partecipazione a un bando, e su altri 10 mila euro messi a disposizione dal Comune di San Mauro Pascoli.

L'iniziativa fa parte di un percorso avviato ormai da alcuni anni da un'idea del consulente del lavoro Luca Piscaglia per migliorare la qualità della vita dei lavoratori. Il progetto, che non a caso ha preso il nome di Distretto della felicità, ha il suo cuore a San Mauro Pascoli, nel principale distretto calzaturiero dell’Emilia Romagna, eccellenza italiana nel mondo. L'obiettivo è quello di invertire la tendenza che vede donne e nuove generazioni allontanarsi dal settore delle calzature. Una delle cause di questo abbandono, spiega Piscaglia, è il rigido assetto organizzativo che rende difficile per le famiglie conciliare i tempi di lavoro-vita e per i giovani, ritagliarsi tempo libero.

Il sogno di Piscaglia è quello di mettere la felicità a portata dei lavoratori del distretto, creando le condizioni per liberare più tempo per la vita privata, da investire nella qualità delle relazioni interpersonali, fattore che secondo studi economici, sarebbe uno degli elementi oggettivi di una condizione di benessere. 

Il Distretto della felicità coinvolge anche le imprese del territorio e l'Amministrazione Comunale di San Mauro Pascoli e ha apportato già alcuni cambiamenti nell'organizzazione del lavoro, tra i quali quello dell'orario lavorativo.

E non finisce qui, annuncia Piscaglia. “Il prossimo passo sarà quello della mensa interaziendale, altro tassello importantissimo del progetto. A seguito di un’indagine che abbiamo concluso in questi mesi sullo status quo della pausa pranzo, è emerso che ci sono richieste di pasti che superano le mille unità”.

Il Distretto della felicità ha raccolto l’adesione di circa 25 aziende, con il coinvolgimento di circa 3000 lavoratori, di cui una percentuale tra il 30 e il 40 per cento, tra le 800 e le 1000 persone, al momento ‘accampati’ in azienda con vaschette e pranzi ‘di fortuna’.  Di fatto un’esigenza latente quella di un pasto caldo, che aspetta solo di essere accolta.

“In questi giorni sto trattando con aziende fornitrici del servizio – conclude il professionista -. Realizzando una mensa interaziendale diamo un valore aggiunto incredibile al progetto e un grande supporto ai lavoratori che si sono visti compresso il tempo della pausa pranzo”.

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