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È il gambettolese Emanuele Pollini il miglior cuoco italiano all'estero

Prestigioso riconoscimento dalla guida gourmet Gambero rosso

Emanuele Pollini di Gambettola, il miglior cuoco italiano all'estero

È il gambettolese Emanuele Pollini il miglior chef italiano all’estero per il 2019. Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito, in una cerimonia svoltasi sabato 26 ottobre a Roma, dalla guida gourmet Gambero Rosso. Nella motivazione si legge: “Si rimane stregati dalla sua cucina creativa, rischiosa, istintiva, d’autore in un contesto tra i più difficili al mondo per la cucina italiana”.

Non a caso la motivazione ha tenuto conto dove attualmente Emanuele Pollini lavora, cioè nel prestigioso ristorante Ovo guidato dallo chef stellato Carlo Cracco, all’interno dell’hotel Lotte di Mosca. Una località soggetta a embargo, dove la ricerca delle materie prime spinge ad andare oltre, esaltando l’estro creativo. Grazie ai social la notizia della definitiva consacrazione come chef stellato di Emanuele Pollini, in breve tempo, ha fatto il giro della cittadina, dove in questi giorni è seguito in tv (6 puntate di un'ora in onda alle 22 del martedì sul canale 33 del digitale terrestre) come conduttore di un programma che segnala i migliori ristoranti che rappresentano la vera italianità all’estero, suscitando molti commenti. Commenti che rendono fieri il babbo Ughetto, la mamma Graziella e i tre fratelli che costituiscono la famiglia di provenienza del 33enne gambettolese.

Una costante e continua ricerca, quella di Emanuele Pollini, che parte subito dopo aver finito gli studi alla Pellegrino Artusi di Forlimpopoli. Un crescendo iniziato facendo la gavetta in alcuni ristoranti della riviera adriatica e sulla collina longianese al Terre Alte dove approfondisce la tecnica della lavorazione del pesce. Tecnica che verrà affinata a fianco dello chef Vincenzo Camerucci che gli insegna ad appropriarsi della padronanza della materia. Pollini ha da sempre sentito l’esigenza di allargare gli orizzonti, di conoscere e apprendere tecniche nuove e per questo prosegue la propria formazione dapprima in Spagna al ristorante 3 stelle Michelin Martin Berasategui, quindi al Clooney, il miglior ristorante della Nuova Zelanda. Il richiamo della Romagna però è forte, per questo ritorna sulla collina longianese, alla Locanda della Luna dei Turchi, dove trova una cucina legata alla terra, alle erbe, alle verdure e ai prodotti tipici come la piadina e lo squacquerone. Ma la svolta professionale parte da Milano, al 2 stelle Michelin Carlo e Camilla in Segheria di Carlo Cracco, nel quale lavora per due anni. È un continuo work in progress quello di Pollini che lo porta ad approfondire ulteriormente le proprie conoscenze in Norvegia al 3 stelle Michelin Maemo di Oslo e in laboratori artigianali prestigiosi. Quindi di nuovo con Cracco all’Ovo di Mosca.

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