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“Dal Cenacolo al Compianto", inaugurata la mostra a Longiano

“Il Cenacolo”, affresco di Ilario Fioravanti ritrovato di recente, in esposizione per tre mesi al Museo di arte sacra, in occasione del trentennale

da sinistra, Massimo Pulini, Ermes Battisitini, Adele Briani Fioravanti, monsignor Douglas Regattieri

Inaugurata oggi a Longiano la mostra “Dal Cenacolo al Compianto. Opere di Ilario Fioravanti", nel trentennale del Museo di arte sacra. A fare gli onori di casa il primo cittadino Ermes Battistini, che ha ricordato come l’idea del museo venne all’allora sindaco Giuseppe Canali, “in stretta collaborazione con la diocesi di Cesena-Sarsina”. “Oggi - ha ricordato Battistini - anche grazie alla passione e alla competenza del direttore Giorgio Buda, il Museo di arte sacra è uno dei punti turistici più vivaci della città, con 10mila visitatori l’anno”. “Ci è sembrato opportuno celebrarne il trentennale con una dedica speciale a Ilario Fioravanti, il cui “Compianto sul Cristo morto” è in esposizione perpetua per volontà dello stesso autore”.

In mostra, fino al prossimo 1 dicembre, “Il Cenacolo”, opera ritrovata di recente, un grande affresco (4x2 metri), applicato su tela, che Fioravanti realizzò per la cappella interna al complesso della Congregazione delle sorelle dell'Immacolata di Miramare di Rimini, assieme ad altre opere dell’artista cesenate.

Il vescovo Douglas Regattieri ha espresso “affetto e stima” per Fioravanti e ha segnalato i dettagli del “Cenacolo” che più lo colpiscono: l’agnello pasquale sulla mensa e Gesù in posizione laterale, anziché centrale.

Adele Briani, moglie dell’artista morto nel 2012 e fedele custode della sua opera, ha voluto ringraziare la città di Longiano, “da sempre vicina a Ilario” e il vescovo Regattieri “che è stato accanto a Ilario negli ultimi mesi di vita”.

Massimo Pulini, storico dell’arte, dapprima ha sottolineato le bellezze dell’oratorio barocco di San Giuseppe nuovo che ospita il museo, in particolare gli stucchi di Antonio Trentanove e le tele di Antonio Zanchi, poi è passato a illustrare ai presenti “Il Cenacolo” ritrovato, sottolineando la “disposizione inconsueta delle figure” e la loro “coralità muta”. Oltre alla difficoltà di identificare la figura di Giuda, Pulini ha rimarcato la volontà quasi “pasoliniana” di Fioravanti di “portare la quotidianità all’interno dell’opera sacra”. “Nell'affresco - ha segnalato - i personaggi hanno il volto dei muratori che lavoravano alla costruzione dell'edificio e dei parrocchiani”.

Il Museo di arte sacra è visitabile ogni sabato, domenica e festivi, dalle 14,30 alle 18. Dall’8 al 29 settembre, in occasione del trentennale, sarà aperto anche la domenica mattina, dalle 10 alle 12.

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Fioravanti a Longiano
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