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Il premio Lom d'or al Comandante generale dei Carabinieri, il romagnolo Teo Luzi

“Come forza di polizia – ha detto il generale Luzi - operiamo in stretto rapporto e collaborazione eccezionale con il Ministro dell'Interno". Caratteristica dell'Arma è anche la presenza capillare: "Siamo presenti in 7407 Comuni italiani"

Nella foto, un momento della giornata all'Accademia dei Filopatridi, sabato scorso a Savignano sul Rubicone

È stata consegnata sabato scorso all'Accademia dei Filopatridi di Savignano il premio Lôm d’Or al Comandante Generale dell'Arma dei carabinieri, Teo Luzi, romagnolo di Cattolica. Il premio è riservato ai romagnoli celebri che, nel corso della loro esistenza, hanno onorato la Terra d'origine con attività, arte, professioni ed esempi eccelsi)In un clima tipico della grandi occasioni - dove era presente tutta la catena di comando dell'Arma, dai vertici, a partire dal generale di Corpo d'Armata Maurizio Stefanizzi, comandante interregionale dell'Arma, fino ai livelli regionali, provinciali e locali, (anche il comandante della Gendarmeria di San Marino). Con loro il vicesindaco Nicola Dellapasqua, al prefetto Rinaldo Argentieri, il questore Claudio Mastromattei e tutti i rappresentanti provinciali della Guardia di finanza, delle Forze armate, Marina e Aeronautica - si è celebrato questo rito. Che risale al 1958 allorquando la poetessa Bruna Solieri Bondi, ideò la Lôm d’Or, di pascoliana memoria, ch’arde soave! nell’ore più sole e più tarde ... e luce d’affetto e di gratitudine che aiuta, illumina, consola il nostro cammino, quale riconoscente omaggio ai romagnoli illustri.

“Questo è un dovuto riconoscimento – ha detto nell'introduzione Edoardo Turci, segretario della Filopatridi - alla leadership eccezionale, alla dedizione e competenza espresse da lei, nel corso della sua carriera, quale condottiero della benemerita Arma dei carabinieri che tanta parte ha avuto e ha nel nostro Belpaese, nell’esprimere grandi valori illuminati dalla luce del passato, legati alla tradizione: fedeltà, onore, sensibilità e sacrificio, non di rado estremo, nel garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini, contribuendo al mantenimento della pacifica convivenza e della stabilità, non solo in Italia, ma anche nei paesi esteri”.

“Testimonia – ha aggiunto Turci - il suo impegno nell'andare sempre verso l'eccellenza e nell'ispirare gli altri a fare altrettanto. La Lampada d'Oro simboleggia le qualità morali e professionali dei romagnoli che, con umanità e umiltà – l'humanitas e l'humilitas due virtù fondamentali che stanno alla base di questo premio – consentono di raggiungere grandi traguardi e rendere più grandi non solo sé stessi, ma anche la Romagna e la sua gente”.

Dal canto suo il Comandante generale Teo Luzi ha ringraziato per la consegna di questo premio prestigioso ricevuto dal presidente Vincenzo Colonna. Nel corso della sua lectio magistralis, il generale ha parlato delle due fondamentali funzioni dell'Arma dei Carabinieri: una militare e una di polizia. "Come militari partecipiamo alle forze internazionali di Pace nel mondo in paesi amici o alleati, al fianco delle forze armate. Inoltre facciamo parte anche della Protezione Civile a difesa della gente e a fianco delle altre forze in caso di calamità, non ultima l’alluvione di maggio scorso".

“Come forza di polizia – ha aggiunto il generale Luzi - operiamo in stretto rapporto e collaborazione eccezionale con il Ministro dell'Interno". Caratteristica dell'Arma è anche la presenza capillare: "Siamo presenti in 7407 Comuni italiani, con un organico insufficiente, dal Brennero a Lampedusa per una popolazione di quasi 60 milioni di abitanti, mentre riguardo l'estero partecipiamo ad operazioni di Europol che combatte il terrorismo e criminalità organizzata e al riguardo è stata costituita una Procura Europea che persegue i crimini commessi nei confronti dell’Unione Europea. Dal 2023 tutte le ambasciate italiane hanno carabinieri, circa 500 in servizio".

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