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Gatteo

In tanti ai funerali di Tiberio Pompili, "una vita chiesta dal Signore"

Il rito funebre è stato presieduto da don Paolo Sottopietra, superiore generale della Fraternità sacerdotale dei missionari di san Carlo Borromeo. Molti i concelebranti

Funerale di Tiberio Pompili

Si sono svolti oggi pomeriggio, nel parco del Castello di Gatteo, i funerali di Tiberio Pompili, persona molto stimata e conosciuta in paese e non solo, morto giovedì scorso, a 66 anni, a causa delle conseguenze del Covid-19. Tante le persone presenti, venute anche da fuori regione, per l'ultimo commosso saluto.

Il rito funebre è stato presieduto da don Paolo Sottopietra, superiore generale della Fraternità sacerdotale dei missionari di san Carlo Borromeo. Con lui diversi sacerdoti concelebranti.

"È nella semplicità che possiamo toccare quello che è avvenuto - ha detto don Paolo Sottopietra durante l'omelia -. La morte rimane un mistero, di fronte a una vita che era ancora necessaria. La morte sembra contraddire la promessa stessa che Dio ha fatto. Dio entra nella nostra vita e il suo intervento può essere segno di contraddizione". "Perché?", si è chiesto il sacerdote, rispondendo che "l’unico modo è leggere una richiesta, una vita che è stata chiesta dal Signore. Non preoccuparti, se ne andrà quando vorrà - ha aggiunto -. Lui sa qual è il bene di ciascuno e nulla sfugge alla sua mano", ma "lascia aperta la domanda a chi rimane".

"Dio ci chiede fiducia - ha proseguito il sacerdote - . Le promesse non sono cadute, chiede di sacrificare le immagini e dare a Lui queste immagini del perché. Nel dialogo con Lui si troverà pace. Getta su di Lui le tue domande - l'invito -. "Venite con me". Di fronte a questo amico nasce una nuova tappa nel rapporto con Lui. Di nuovo si propone alla nostra vita anche se non vorremmo andare. "Stai con me". Può essere faticoso - ha detto il sacerdote -. L’uomo non è stato fatto per la morte. Rifiutiamo la morte e ci ha chiesto di guardare Lui, amici che si stringono in Lui. Rimanere aperti alla sua richiesta significa riaprirci ogni giorno a Lui. Ciò che Lui fa è bene. "Le mie vicende si sono volte a vantaggio del Vangelo". Dio segnala alcuni alla Chiesa per richiamarci alla fede ad una necessità di bene, perché il mondo torni a Lui", ha concluso il sacerdote.

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