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Teatro

L'uomo che oscurò il Re Sole

Venerdì 30 luglio a Sogliano al Rubicone Alessio Boni e Alessandro Quarta raccontano Molière

L'uomo che oscurò il Re Sole

 

 

 L'uomo che oscurò il Re sole, ovvero Molière, raccontato da Alessio Boni e Alessandro Quarta arriva in Romagna, venerdì 30 luglio per la rassegna Prova d'Attore // outdoor di Sogliano Teatro d’estate.

 

Si tratta di una novità teatrale che ha appena debuttato in attesa della tournée invernale. Il testo viene dalla penna di Francesco Niccolini, autore per numerosi attori, compagnie e registi.

 

Lo spettacolo è un inno alla necessità del teatro come luogo di indipendenza e libertà, attraverso il racconto di una delle sue personalità più sfolgoranti: Jean Baptiste Poquelin detto Molière.

 

Una dichiarazione d'amore, dignità e orgoglio professionale per il teatro, così importante oggi, anno secondo di una pandemia che ha obbligato i teatranti a pagare un prezzo durissimo, sproporzionato e punitivo. Una doppia narrazione intrecciata per raccontare vita disavventure e morte di Molière, dei suoi spettacoli sublimi, delle risate amare e taglienti, della denuncia delle corruzioni, ipocrisie e arroganze di una società che è figura di ogni tempo. Un racconto teatrale per voce e musica, da vivere tutto d’un fiato come una strepitosa, lunghissima e tragicomica storia d’amore, ardore e passione.

 

Non c’è esempio più potente, comico e tragico della storia del più grande attore e autore del Seicento francese: il figlio di un tappezziere parigino, nato con il nome di Jean-Baptiste  Poquelin ma diventato immortale con il suo nome d’arte, Molière.

 

La sua vita è una incredibile summa di avventure e soprattutto rocambolesche disavventure, fiaschi clamorosi e ancora più clamorosi successi, grandi amori, gelosie,  atroci sospetti di incesti, spettacoli sublimi dalla risata amara, coraggiosi e taglienti: tragediografo fallimentare, Molière aveva trovato nella farsa e nella commedia il terreno  perfetto che gli permise di fare grandi affreschi del suo tempo, della società parigina e di  corte, affreschi infarciti di critiche feroci a molte delle più potenti lobby del tempo: ridicole  e potentissime signore da salotto, mercanti vecchi e avidi, filosofi, nobili cortigiani falsi  corrotti e ipocriti, preti farisei, e soprattutto dottori arroganti e incapaci.

 

Molière incarna il nuovo mondo: è un perfetto esempio di figlio di nessuno, uno di quei giovani che non ha un titolo aristocratico ma che si forma studiando, con applicazione e una gran voglia di sporcarsi le mani. Condivide lo stesso destino familiare di William  Shakespeare, Galileo Galilei, Miguel de Cervantes, tutti umili figli di uomini e donne del  popolo, bottegai, musicisti, spesso totalmente squattrinati: è una rivoluzione grande come  quella copernicana, che improvvisamente permette a chiunque – non solo a nobili e  religiosi – di diventare “qualcuno”.

Ma il nostro Jean Baptiste Poquelin è molto più di qualcuno. Diventa amico intimo del re, non un re qualunque: Luigi XIV, meglio noto come il Re Sole, uno dei sovrani più famosi  di tutta la storia, eppure – come fama e immortalità – infinitamente più piccolo di questo  figlio di un tappezziere, capace, con la sua arte scenica e la sua coraggiosa, costante  denuncia, di oscurare anche il Sole...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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