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Arte

La Fondazione "Balestra" dedica una mostra all'incisore Bruscaglia

Appuntamento dal 26 marzo al 28 maggio prossimi, presso l'ex chiesa Madonna di Loreto. Intanto si ferma per qualche giorno l'esposizione di Babini a Villa Margherita

Renato Bruscaglia negli anni Ottanta

Grafica protagonista alla Fondazione "Tito Balestra onlus" di Longiano. Dal 26 marzo al 28 maggio prossimi, presso l'ex chiesa Madonna di Loreto adiacente il Castello Malatestiano, verrà allestita un'esposizione dedicata a Renato Bruscaglia, uno dei protagonisti della grafica internazionale del secondo Novecento e fra i più rinomati incisori italiani. "Riconosciuto interprete del paesaggio, la sua opera si distacca dalla scuola naturalistica e figurativa della tradizione prediligendo la tecnica calcografica, e nello specifico l’acquaforte, per giungere a una personale e innovativa autonomia stilistica", spiega alla stampa la Fondazione d'arte longianese.

La mostra, curata da Giuseppe Appella e Flaminio Balestra, in collaborazione con l’archivio Renato Bruscaglia e il Mig - Museo internazionale della grafica di Castronuovo Sant’Andrea, è un omaggio all’artista urbinate (1921-1999) che, proprio attraverso l’incisione, ha mostrato il suo carattere di sperimentatore pieno di risorse, costantemente rivolte verso la contemporaneità ma senza mai dimenticare Urbino e il suo paesaggio.

Predisposta nelle attività per il centenario della sua nascita, i curatori fanno sapere che l’antologica di Bruscaglia ripercorre cronologicamente, attraverso 43 incisioni e 9 libri d’artista datati 1950-1999, la storia di una vita vissuta nello spazio della città-palazzo (Urbino) e del suo territorio, alla ricerca di un’armonia che coniughi compiutamente stagioni, frammenti di realtà, cronaca di ogni giorno, affetti, ore, luci, pensieri, fissandoli su fogli dove la tecnica si fa procedimento e linguaggio di un segno inciso sulla lastra di zinco fatto specchio di se stesso, dei silenzi della propria solitudine. Vedute, ritratti, nudi rileggono la storia dell’incisione (da Rembrandt a Morandi) per consegnarci una capacità tecnica continuamente rinnovata dall’esercizio quotidiano, tale da permettergli inedite modulazioni di segni indirizzati verso l’evocazione di immagini tornate a una nuova esistenza che la parola, fermata nei taccuini, amplifica, come un’eco, tra le ampie colline del Montefeltro. 

***

A una mostra che si apre corrisponde una che si ferma, seppure per pochi giorni. A causa dei lavori di ristrutturazione dello stabile di Villa Margherita, a Montilgallo, in vista dell'apertura del ristorante Magnolia dello chef Alberto Faccani (vedi notizia collegata), è temporaneamente sospesa fino all'1 aprile prossimo la mostra "My scraps, my memories" dell'artista ravennate Giuliano Babini. Aperta lo scorso 19 febbraio sarà allestita fino all’8 maggio, a cura della Fondazione "Balestra"

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