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Lavoro e benessere

Largo alla felicità

Lunedì 24 giugno a Villa Torlonia a San Mauro Pascoli un convegno sul Distretto della felicità

Largo alla felicità

La felicità si fa spazio a San Mauro Pascoli e non solo.

Lunedì 24 giugno Villa Torlonia ospita il convegno dedicato al Distretto della felicità cui il Corriere Cesenate del 9 maggio aveva dedicato un ampio Primo piano.

I lavori, con inizio alle 9,30, verteranno sul tema “Creare le condizioni per vivere bene”  e sono parte del progetto nato sotto forma di idea nel 2013, ricorda Luca Piscaglia cui si deve “il brevetto”,  e avviato concretamente nel 2014 per iniziativa dello stesso Piscaglia, del sindaco di San Mauro Pascoli Luciana Garbuglia e del “terzo pazzo” del team,  Antonella Marsala dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, tra i relatori al convegno.

Dopo l’introduzione del sindaco Garbuglia che dirà “perché serve un distretto della felicità”,  Fabrizio Moretti, vice presidente della Camera di commercio Romagna parlerà del ruolo della Camera nella promozione della cultura dell’innovazione responsabile. A seguire Luca Piscaglia, consulente del lavoro e imprenditore, interverrà su “L’idea del distretto della felicità: una lucida follia”.

Sempre dalla Camera di commercio della Romagna, ovvero dall’Azienda speciale Cisem, Massimo Chiocca relazionerà sui risultati dell’indagine sui bisogni di Welfare dei lavoratori del distretto.  Un questionario on line somministrato ai lavoratori del basso Rubicone, non solo del comparto calzaturiero, già tornato in oltre 800 copie compilate e ricche di dati.

“Almeno tre gli elementi da sottolineare – commenta Piscaglia anticipando i risultati del questionario che saranno ampiamente presentati lunedì da Chiocca -. Chi ha cambiato orario di lavoro a seguito delle sollecitazioni del progetto, oggi è contento del cambiamento; chi non ha cambiato sta pensando di farlo (nel 2014 il 60 per cento degli interessati non voleva cambiare, oggi la quasi totalità dei lavoratori risulta favorevole); il servizio di Welfare in assoluto più richiesto è quello della mensa (Piscaglia e Garbuglia ci stanno lavorando già da un anno); il 90 per cento degli intervistati è contento del proprio posto di lavoro”.

Altri tre pezzi da novanta parteciperanno al convegno, ovvero Stefano Bartolini, docente di Economia politica e economia sociale all’Università di Siena, teorico dell’Economia della felicità e autore del Manifesto della felicità “dal quale  ho maturato l’idea”, spiega Piscaglia. Bartolini parlerà di “Perché abbiamo bisogno della felicità in economia”. Interverranno inoltre Paolo Zurla, docente di Sociologia dell’Università di Bologna, che conosce già il Distretto del calzaturiero per averlo studiato oltre una decina di anni fa, e Stefano Zamagni, docente di Economia all’Università di Bologna e presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali che dirà di “Felicità e benessere al lavoro: elementi di innovazione radicale utili alla performance dell’impresa”.

Parteciperanno ai lavori anche Elena Fiero di Femca Cisl Romagna con un intervento sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro come sfida del sindacato , e Antonella Marsala che parlerà dei modelli di welfare che favoriscono l’occupazione.

Aprirà i lavori Palma Costi, Assessore regionale alle attività produttive.

“Stiamo costruendo la cornice al quadro – ha detto Luciana Garbuglia stamane in occasione della presentazione del convegno cui erano presenti anche Piscaglia, Serena Musolesi direttore del Cercal, Tiziano Bianchini e Stefania Presti, Assessori rispettivamente ai Giovani e alle Attività produttive (nella foto)  – ovvero il Patto di distretto, che consente ai vari ‘attori’ del progetto di incrociare esperienze, contenuti e dati per far si che il sistema diventi incisivo”.

A fare da coordinamento del Patto sarà il Cercal, con un occhio – ha detto la direttrice Serena Musolesi “a che le azioni messe in campo possano portare anche alla creazione di nuovi posti di lavoro per i nostri giovani”.

“Per ora questo modello è l’unico che si sia attuato sul territorio nazionale - ha concluso Piscaglia – e se l’obiettivo iniziale era quello di mantenere attrattivo il settore calzaturiero per i giovani e per le donne, che invece negli ultimi anni se ne stavano allontanando, oggi auspichiamo che l’idea si estenda ad altri territori”.

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