Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 10 ottobre - 28ª domenica Tempo Ordinario - Anno B

RICOMPENSA TERRENA E VITA ETERNA, LIMITI E PROMESSE

Sap 7,7-11; Sal 89; Eb 4,12-13; Mc 10,17-30

Il Vangelo inizia con il racconto dell’uomo ricco (v. 17b-22). Nel viaggio diretto a Gerusalemme, un uomo corre con grande entusiasmo incontro a Gesù e, dimostrando una forte considerazione, si inginocchia davanti al “Maestro buono” di Galilea chiedendo cosa dovesse fare per possedere la vita eterna.

Ma chi può essere veramente buono? Solo Dio ne è la fonte. Cristo chiede all’uomo se osserva i comandamenti che riguardano il prossimo, specialmente il quarto. «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza», rispose quell’uomo. Gesù lo guarda in modo particolare e lo ama perché vede in lui un terreno molto fertile per il Vangelo. E gli risponde: «Una cosa ti manca»; lo stesso dirà a Marta (cf. Lc 10,42). Il Maestro, in seguito, gli propone di vendere quanto possiede e darlo ai poveri, e infine dice: «Vieni! Seguimi!». Ci immaginiamo la gioia di quell’uomo che, scuro in volto, fu preso da una profonda tristezza, che avvolse tutto il suo essere. Poi se ne andò via perché aveva molti beni (v. 22).

Segue la catechesi di Gesù sul “pericolo della ricchezza” ai suoi discepoli di allora e di sempre. Fu un pericolo per i Dodici nelle loro prove missionarie e ancor più lo fu per le prime comunità cristiane. Il Maestro afferma che è difficilissimo entrare nel regno di Dio per coloro che hanno beni. Queste affermazioni vengono ribadite da un’immagine iperbolica: sarebbe più facile che un cammello passasse per la cruna di un ago.

Gesù dice “difficile” ma non “impossibile”; egli non vuole certamente escludere i ricchi dal regno di Dio. Occorre tener presente le diverse situazioni. È anche necessario saper evangelizzare i ricchi in vista del bene comune: ma non è il caso di aprire tante finestre.

Ai discepoli rimasti “sconcertati”, sgomentati e “stupiti” dalle parole di Gesù, questi risponde loro: sì, è possibile essere salvati, tutto è grazia, “tutto è possibile a Dio” (vv. 23-27). A questo punto Pietro pensa in una ricompensa e dice: «Noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Solenne risposta di Gesù: chi ha lasciato beni e familiari per lui e per la predicazione missionaria riceverà il centuplo in beni e in amici.

Essere discepoli comporta anche “la persecuzione”. La ricompensa terrena ha molto limiti, per questo Cristo promette “la vita eterna” nel tempo futuro. Il giovane Antonio (251-335), all’età di vent’anni, entrando in chiesa, ascoltò questo Vangelo: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri … e vieni. Seguimi!». Antonio andò e … fece proprio così.

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